All'evento hanno preso parte anche alcuni sopravvissuti italiani del massacro.
L'Ambasciatore italiano Luca Ferrari, riferisce l'ambasciata, ha sottolineato "il valore di racconto necessario del libro che raccoglie testimonianze dirette delle vittime sui drammatici avvenimenti della mattina del 7 ottobre. Una strage genocidiaria. Una pagina buia non solo per il popolo israeliano ma per tutta la comunità umana", ha dichiarato. "Ci sono numerosi documenti video sui tragici avvenimenti di quella mattina. Ma questo libro, con le sue parole, riesce a evocare in maniera potente la spietatezza ed il dramma che si è consumato più di un anno fa. Il 7 ottobre ci siamo tutti risvegliati scoprendo che l'orrore dell'antisemitismo, nonostante il tempo trascorso dalla seconda guerra mondiale, è un fenomeno ancora troppo radicato ed in grado di colpire al cuore persone ritenute colpevoli di esistere solo per il fatto di professare la fede ebraica", ha continuato Ferrari.
L'Ambasciatore ha sottolineato che "il 7 ottobre, finche' ci saranno ostaggi israeliani nelle mani di Hamas nelle profondità sotterranee della Striscia di Gaza, rimane una ferita aperta".
"La liberazione degli ostaggi - ha concluso l'Ambasciatore - è una questione umanitaria imperativa per avviare un processo di superamento del trauma di quanti hanno perso i propri cari o sono in attesa di riabbracciarli, ma è anche necessaria per porre ormai fine al lungo conflitto a Gaza e mettere in moto un improcrastinabile processo di riappacificazione". (ANSA).
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