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Celebrata al Cairo l'innovazione del design italiano

Dal bello senza tempo all'intelligenza artificiale

Redazione Ansa

(ANSA) - IL CAIRO, 17 DIC - Puntando sulla sua carica "innovativa, alternativa e riflessiva" declinata in varie sfaccettature - dall'intelligenza artificiale ai nuovi materiali passando per la pacifica collaborazione ma anche gli affari - è stato celebrato al Cairo il design italiano.

Su iniziativa dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice), in un magazzino riadattato del centro della capitale egiziana la settimana scorsa è stato organizzato l'"Italian Design Day" dedicato "a onorare l'eleganza senza tempo, lo spirito innovativo e l'importanza culturale del design italiano", come è stato sottolineato in una presentazione.

Ha portato un saluto l'Ambasciatore d'Italia al Cairo, Michele Quaroni, il quale ha sottolineato l'importanza della serata come opportunità di "promuovere il design italiano" in un Paese, quale l'Egitto, in cui vi sono grandi attenzione e apprezzamento verso lo stile e l'arte italiani. "Il design", ha continuato l'Ambasciatore, "rappresenta una delle più nitide espressioni della nostra storia e della nostra cultura, dove la fiorente tradizione artigianale si interseca alla forte propensione all'innovazione". Per tale motivo il Governo Italiano, tramite la rete di Ambasciate e Consolati, intende "veicolare all'estero l'immagine di un Paese dinamico, creativo e innovativo, forte di una grande tradizione e capace, al tempo stesso, di proiettarsi verso il futuro", ha detto ancora Quaroni.

Dal canto suo il direttore dell'Ice del Cairo, Vincenzo Calì, ha sottolineato di credere che "il design italiano sia più di un semplice tributo a un'eredità straordinaria. È un catalizzatore di collaborazione, un'opportunità di scambio di idee, di rafforzamento delle partnership e di incremento delle opportunità commerciali, imprenditoriali e di investimento bilaterale".

La serata del 12 dicembre si è articolata anche nella proiezione di documentari (uno sul "Gruppo 9999", il collettivo italiano di architetti e designer radicali degli anni Sessanta e Settanta) e seminari.

Maria Luce Lupetti, ricercatrice presso il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e keynote speaker all'evento, ha evidenziato come, da un lato, anche oggi viviamo in un'epoca di cambiamenti radicali, mentre dall'altro siamo ancora una volta soggetti a visioni normative e deterministiche dell'innovazione tecnologica. In questo quadro, a suo avviso il design rappresenta una forza che può sia rafforzare queste visioni che sfidarle, a favore di modi di pensare più radicali sull'IA.

Nel suo intervento, Daniela Amandolese, Designer, Ricercatrice e Docente alla German University in Cairo, ha evidenziato il potenziale dei materiali "bio-based" e viventi nel design e, fra l'altro, ha segnalato "Growing Futures", progetto sviluppato con il Basque Biodesign Center, nell'ambito di "Musae" (Horizon Europe). (ANSA).

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