Ma in cima all'agenda della presidenza italiana ci sono soprattutto i migranti, da sempre un priorità per Roma con Matteo Renzi che scelse Taormina proprio per dare un segnale dell'emergenza siciliana. Il messaggio da far passare e condividere riguarda, in particolare, la Libia. Convincendo i Grandi che si tratta di un elemento di instabilità globale e non solo di una crisi regionale, da affrontare quindi tutti insieme.
Resta aperta anche la questione del commercio internazionale.
Con il fronte Ue e non solo (al vertice c'è anche il Giappone di Abe) che ribadirà quel ruolo chiave del multilateralismo che mal si concilia con i venti protezionistici che spirano, almeno nelle dichiarazioni, dall'altra parte dell'oceano. Tra un ingente schieramento di sicurezza, tante 'chicche' (dal concerto della Filarmonica della Scala ad una mostra con Leonardo e 'L'Ignoto Marinaio' di da Messina) e qualche timore per le annunciate manifestazioni del 'controvertice', i lavori in una Taormina blindata saranno serrati. Anche sull'Africa, sia come emergenza fame e carestie che come continente d'origine delle migrazioni. Si parlerà pure della necessità di spingere crescita e lavoro e delle crisi internazionali, dalla Siria all'Ucraina, dal Medio Oriente alla penisola coreana. Passando per il ruolo delle donne. E, anche, del rapporto con Mosca.
Gentiloni è stato la scorsa settimana da Putin che, scherzando, ha detto di avergli dato un messaggio 'segreto' per i Grandi.
L'Italia, ferma nella posizione del rispetto di Minsk per l'Ucraina, vuole tenere aperto il dialogo e certamente porrà il tema.
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