TUNISI - "A seguito della diffusione su alcuni media e sui social network di falsità sul fascicolo dei migranti africani (subsahariani) nel deserto", il ministero dell'Interno tunisino rigetta "queste accuse e calunnie che potrebbero nuocere all'immagine della Tunisia e dei tunisini". Lo si legge in un comunicato del ministero dell'Interno su Facebook.
Nella stessa nota si sottolinea che "la Repubblica tunisina, come Stato e popolo, non risparmia alcuno sforzo per farsi carico dei migranti africani e degli altri stranieri presenti sul territorio tunisino, o per soccorrere coloro che sono in pericolo nelle acque territoriali tunisine fino a che non raggiungano un luogo sicuro". Il ministero poi insiste sul dovere di proteggere i confini nazionali declinando ogni responsabilità nei confronti dei sub-sahariani che si trovano al di fuori di questi confini.
Il ministro dell'Interno, Kamel Feki, sulla tv nazionale, ha ribadito chela Tunisia "si attiene all'applicazione della legge" nel respingimento dei migranti, "nel quadro del rispetto dei diritti umani e della salvaguardia della dignità", aggiunto che Tunisi non si assume alcuna responsabilità per ciò che accade al di fuori dei suoi confini.
Intanto, almeno 46 migranti cittadini del Gambia bloccati in Tunisia faranno ritorno in patria nella giornata odierna, secondo una dichiarazione del ministero degli affari esteri. Lo si legge in una nota del ministero degli Esteri del Gambia, secondo cui "una missione consolare dal 13 al 20 luglio 2023, ha assistito il rimpatrio dei cittadini del Gambia a seguito di tensioni tra gli africani sub-sahariani e alcuni cittadini tunisini a Sfax e dintorni". Con la collaborazione dell'Organizzazione Internazionale per le migrazioni (Oim) "46 migranti saranno evacuati dalla Tunisia attraverso il Marocco e arriveranno a Banjul nella prima mattinata di venerdì 28 luglio".
Tunisia rigetta le accuse sui migranti lasciati nel deserto
Rimpatriati 46 cittadini del Gambia attraverso il Marocco