BRUXELLES - "Accolgo con favore l'intesa politica raggiunta dagli Stati membri sul regolamento sulle crisi. E' un vera svolta, che permette di avanzare nei negoziati con il Parlamento Ue e il Consiglio. Uniti possiamo portare a compimento il Patto sulla migrazione prima della fine della legislatura". Così in un tweet la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen commenta il raggiungimento di un accordo tra i 27 sul testo chiave sul regolamento delle crisi del Patto Ue sui migranti.
L'accordo sul testo del regolamento sulla gestione delle crisi, precisano fonti diplomatiche a Bruxelles, è stato trovato dopo che la Germania ha accettato di tornare al testo formulato a luglio che non conteneva alcun riferimento alle operazioni condotte dalle ong.
Contro l'intesa si sono espresse Polonia e Ungheria, mentre Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute.
Nel compromesso della presidenza spagnola dell'Ue concordato dai Paesi membri, il passaggio sulle Ong, al centro dei negoziati tra Roma e Berlino, pur restando è stato declassato nella sezione dei 'considerando' mentre prima figurava come un emendamento al testo. E' quanto emerge dal documento dell'intesa odierna di cui l'ANSA ha preso visione. Il punto riguarda l'esclusione dei salvataggi delle Ong dalle situazioni di strumentalizzazione della migrazione che, stando alla normativa, attiverebbero l'emergenza flussi. E' questa la modifica che ha permesso di sbloccare lo stallo.
Il passaggio che riguarda da vicino le Ong è così formulato: "Le operazioni di aiuto umanitario non dovrebbero essere considerate come strumentalizzazione dei migranti quando non vi è l'obiettivo di destabilizzare l'Unione o uno Stato membro". Rispetto alla versione precedente del testo, viene eliminato il riferimento agli "standard europei" necessari a classificare le operazioni di aiuto umanitario.
Nel suo insieme, il compromesso contempla l'attivazione di "tutte le misure necessarie" a sostenere "gli Stati membri che si trovano ad affrontare una situazione di crisi" o di "forza maggiore", inclusi "flussi straordinari di cittadini di Paesi terzi e apolidi" e le "situazioni di strumentalizzazione dei migranti da parte di un Paese terzo o di un attore non statale". Allo scattare dello stato d'emergenza, le norme concordate consentono ai governi Ue "di ricorrere a strumenti giuridici per reagire rapidamente" alle crisi, applicando anche "un meccanismo di solidarietà obbligatorio" - che comprende anche i ricollocamenti - e "un'equa ripartizione delle responsabilità" tra i Ventisette. Al contempo è previsto "l'adeguamento delle norme sulle procedure di asilo e di rimpatrio".
Grande soddisfazione è stata espressa in ambienti diplomatici per il raggiungimento dell'intesa che ha consentito di definire la posizione negoziale del Consiglio in vista delle trattative che si apriranno con il Parlamento europeo.
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