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Erdogan, 'a Gaza crimini contro l'umanità premeditati'

'La metà di coloro che sono stati uccisi sono bambini'

Redazione Ansa

ISTANBUL - "Circa la metà di coloro che sono stati uccisi negli attacchi israeliani su Gaza sono bambini, persino questo dato dimostra che l'obiettivo è un'atrocità, per commettere crimini contro l'umanità premeditati". Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante un discorso al gruppo parlamentare del suo partito Akp. "Non abbiamo problemi con lo Stato di Israele ma non abbiamo mai approvato le atrocità commesse da Israele e il suo modo di agire, simile a un'organizzazione più che uno Stato", ha aggiunto Erdogan, come riporta la presidenza di Ankara.

Erdogan ha annunciato che cancellerà la pianificata visita in Israele.


Il presidente turco ha chiesto che venga dichiarato immediatamente un cessate il fuoco a Gaza e che tutte le parti nella guerra tra Israele e Palestina smettano di utilizzare le armi. Lo riporta Anadolu. "Il valico di Rafah (tra Egitto e Gaza) dovrebbe essere tenuto aperto per motivi umanitari", ha detto Erdogan. Il leader turco ha proposto un "meccanismo di garanzia per la risoluzione del problema" dove Ankara vuole essere uno dei Paesi garanti. "Proponiamo una conferenza tra Palestina e Israele", ha aggiunto.

Intanto proseguono gli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza che nelle ultime 24 ore hanno ucciso 704 i palestinesi, fra i quali 305 minori. Lo ha fatto sapere il ministero della Sanità locale riferito dell'Ufficio di coordinamento dell'Onu per gli affari umanitari (Ocha). Secondo la stessa fonte si tratta del più alto numero di morti in un giorno dall'inizio delle ostilità. secondo il quale si tratta del più alto numero di morti in un giorno dall'inizio delle ostilità.

E dopo il duro scontro all'Onu fra Israele e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, lo stato ebraico ha deciso di negare il visto d'ingresso ai funzionari dell'Onu. Lo ha annunciato l'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan. "Viste le parole di Guterres - ha spiegato Erdan alla Radio Militare - negheremo il rilascio dei visti ai rappresentanti dell'Onu. Del resto abbiamo già rifiutato il visto al sottosegretario per gli Affari umanitari Martin Griffiths. E' arrivato il tempo di dare loro una lezione".

Si è tenuto a Beirut, in Libano, un vertice tra alti rappresentanti di Hezbollah, Hamas e Jihad islamica. Lo riferisce la tv al Manar dello stesso partito armato libanese filo-iraniano. L'emittente televisiva mostra le immagini dell'incontro tra il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, il vice capo di Hamas Saleh Aruri, e il capo della Jihad islamica Ziad Nakhale.

Secondo al Manar, i tre leader arabi filo-iraniani hanno "passato in rassegna i recenti eventi nella Striscia di Gaza dall'inizio dell'operazione 'Diluvio di al-Aqsa' e gli sviluppi che ne sono seguiti a tutti i livelli, nonché gli scontri in corso al confine libanese con la Palestina occupata", in riferimento a Israele. Il comunicato prosegue: "È stata fatta una valutazione delle posizioni assunte a livello internazionale e regionale e di ciò che i partiti dell'Asse della resistenza (guidato dall'Iran) devono fare in questa fase delicata per raggiungere una vera vittoria per la resistenza a Gaza e in Palestina e per fermare la brutale e sleale aggressione contro i nostri fratelli oppressi". "Si è deciso - conclude il comunicato - di continuare il coordinamento e il monitoraggio permanente degli sviluppi, su base quotidiana e permanente".

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