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Tunisia: in carcere sino a interrogatorio opinionisti arrestati

Dahmani, Bssais e Zeghidi sono voci critiche del potere

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 16 MAG - Resteranno in carcere fino all'interrogatorio davanti ai giudici l'avvocato e opinionista Sonia Dahmani e i due noti editorialisti arrestati in Tunisia sabato scorso a causa delle loro prese di posizione sui media e sui social network considerati critici nei confronti del potere.

Lo rende noto l'avvocato Abdellaziz Essid, che assiste Dahmani, annunciando il rinvio del suo interrogatorio al 20 maggio e la procura di Tunisi e i legali dei due giornalisti per Borhen Bssais e Mourad Zeghidi, che saranno ascoltati dai giudici il 22 maggio.

Secondo l'accusa Borhen Bssais, conduttore televisivo e radiofonico, e Mourad Zeghidi, commentatore politico, sono perseguiti per aver diffuso "false informazioni con l'obiettivo di diffamare altri o danneggiare la loro reputazione", Zeghidi è indagato per dichiarazioni dei media risalenti al febbraio 2024 e per una pubblicazione a sostegno di Mohamed Boughalleb, giornalista incarcerato e critico del presidente Kais Saied, ha detto il suo avvocato, Ghazi Mrabet. Bssais, presentatore sui media privati , è stato arrestato per "aver attaccato il presidente Kais Saied attraverso trasmissioni radiofoniche e dichiarazioni" su Internet tra il 2019 e il 2022, secondo il suo avvocato Nizar Ayed.

Sabato scorso, Sonia Dahmani, avvocato ed opinionista, nota voce critica del presidente Saied, è stata brutalmente arrestata da agenti di polizia incappucciati all'interno della sede dell'Ordine degli avvocati di Tunisi, ove si era rifugiata, dopo non aver ottemperato ad un ordine di comparizione dei magistrati. Lunedi' sera, un altro avvocato, Mehdi Zagrouba, è stato arrestato con la forza mentre si trovava nello stesso locale. In risposta, gli avvocati hanno deciso di intraprendere uno sciopero generale ed hanno espresso la loro rabbia contro una "magistratura agli ordini".

L'Unione europea ha espresso martedi' la sua "preoccupazione" dopo questa ondata di arresti, sottolineando che la libertà di espressione e l'indipendenza della magistratura costituiscono il "fondamento" del suo partenariato privilegiato con la Tunisia. I tre personaggi dei media in carcere sono perseguiti ai sensi del decreto 54, promulgato nel settembre 2022 da Saied per reprimere la diffusione di "notizie false", ma criticato dai difensori dei diritti perché soggetto a un'interpretazione molto ampia.

Mercoledi' l'Unione nazionale dei giornalisti tunisini (Snjt) ha condannato il procedimento giudiziario contro i tre editorialisti, sottolineando che costituisce "una violazione del diritto alla liberta' di espressione, stampa e pubblicazione".

L'Snjt ritiene che l'uso del decreto 54 per perseguire i giornalisti "costituisce un attacco deliberato all'essenza della liberta' di stampa e un vano tentativo di intimidire i giornalisti e gli impiegati dei media e di sabotare il dibattito pubblico. La radio privata Ifm, dove i due editorialisti hanno condotto il programma mattutino "Emission Impossible", ha annunciato la sospensione di questa trasmissione, in segno di solidarietà nei loro confronti.

In un anno e mezzo, oltre di 60 persone, giornalisti, avvocati e oppositori di Saied sono state perseguite sulla base di questo testo. Da quando il presidente Saied, eletto democraticamente nell'ottobre 2019, si è concesso pieni poteri nel luglio 2021, le Ong tunisine e internazionali hanno deplorato una "regressione dei diritti in Tunisia". (ANSAmed).

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