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Giornata mondiale del rifugiato, Egitto invoca condivisione

'Paese accogliente ma serve una prospettiva globale'

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 20 GIU - L'Egitto riafferma il suo impegno a continuare a cooperare con le organizzazioni internazionali sulle questioni dei rifugiati e a portare avanti i suoi "vigorosi sforzi" sia a livello regionale che internazionale per sostenere la risoluzione dei conflitti, rafforzare gli sforzi di costruzione della pace e raggiungere uno sviluppo sostenibile.

Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri del Cairo, celebrando la Giornata mondiale del rifugiato, che ricorre oggi, 20 giugno.

"Questa occasione serve a ricordare la sofferenza di milioni di persone in tutto il mondo che sono state costrette a fuggire dalle proprie case in cerca di una vita sicura e dignitosa e a rinnovare la solidarietà con loro e con le comunità ospitanti che le hanno accolte", si afferma nella nota. "L'Egitto ha fornito a lungo un rifugio sicuro per tutti coloro che hanno cercato rifugio all'interno dei suoi confini dopo essere stati costretti da dure circostanze a lasciare la propria patria e continua ad adempiere ai propri obblighi internazionali a questo riguardo, ospitando attualmente rifugiati e richiedenti asilo di 62 diverse nazionalità. L'Egitto adotta politiche basate sul rispetto dei diritti umani e della dignità umana dei rifugiati e dei richiedenti asilo, garantendo loro la libertà di movimento per facilitarne l'integrazione nella società. Inoltre, l'Egitto fornisce loro servizi essenziali al pari dei suoi cittadini".

Tuttavia, "in un contesto globale in cui le crisi si stanno intensificando e si intersecano, e con il numero di rifugiati in tutto il mondo che raggiunge livelli senza precedenti - afferma il ministero degli Esteri egiziano, la cooperazione internazionale rimane l'unico modo efficace e sostenibile per affrontare le questioni dei rifugiati" in una "prospettiva globale che riconosca l'integrazione delle dimensioni umanitaria e di sviluppo, migliorando così la resilienza delle comunità ospitanti. Ciò dovrebbe essere fatto parallelamente al rafforzamento degli sforzi per raggiungere la pace e affrontare le cause profonde delle crisi nei Paesi di origine dei rifugiati". (ANSAmed).

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