(ANSAmed) - LONDRA, 04 LUG - Bandiere palestinesi appese a
più di una finestra, adesivi con gli stessi colori sulle vetrine
di diversi negozi. C'è anche questo nella giornata elettorale
dei quartieri est di Londra, multietnici e a forte presenza di
britannici di radici islamiche, fra Hackney e Finsbury Park,
come l'ANSA ha potuto verificare in queste ore.
"Non votate Tory, né Labour: non votate per il genocidio", si
legge su una delle affissioni ricorrenti. Segnale di un malumore
che non è in grado certo d'incidere significativamente sulle
previsioni del risultato del voto, ma che pare coinvolgere non
pochi dei circa 4 milioni di sudditi musulmani di Sua Maestà:
comunità destinata a raddoppiare di numero nei prossimi anni,
stando alle indicazioni statistiche di tendenza, e in seno alla
quale si è sviluppata negli ultimi mesi una protesta diffusa -
condivisa da pacifisti e da molte persone di ogni origine nel
Regno - nei confronti sia dei conservatori del premier uscente
Rishi Sunak, sia della leadership laburista moderata di Keir
Starmer, oltre che dell'establishment in genere. Accusati in
blocco di non aver reagito al pesante bilancio di vittime civili
provocato dalla rappresaglia militare condotta da Israele nella
Striscia di Gaza dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre.
Il tutto sullo sfondo di seggi elettorali dove comunque
l'affluenza appare discreta, a fine mattinata. All'interno di
collegi e territori che sono da tempo roccaforti del Labour e
animati da sentimenti prevalentemente anti-Tory. E dove il
cronista, se da un lato coglie un entusiasmo assai relativo per
l'attesa vittoria di Starmer, premier in pectore dopo 14 anni di
governi di destra, dall'altro stenta a trovare anche una sola
voce di elettore o elettrice disposta a dichiarare di votare per
i candidati (da queste parti sacrificali) del partito di Sunak.
(ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Fra i seggi della Londra islamica, 'non votate per il genocidio'
Malumori anti Tory e Labour nell'est multietnico della capitale