(ANSAmed) - RABAT, 22 LUG - L'ex ministro e avvocato
marocchino Mohamed Ziane, 82 anni, è stato condannato dalla
Corte d'appello di Rabat a una pena detentiva di cinque anni e
ad una multa di cinquemila dirham, pari a circa 500 euro. È
stato ritenuto colpevole di appropriazione indebita e sperpero
di fondi, secondo le accuse mosse dal Partito Liberale
Marocchino di cui era l'ex segretario generale.
Figura controversa della scena politica marocchina, Mohammed
Ziane che è stato anche Ministro dei Diritti Umani dal 1995 al
1996, è già in stato di detenzione, deve infatti scontare una
condanna a tre anni, comminata nel 2023 per un totale di 11
reati, tra cui insulti a giudici e funzionari, diffusione di
false accuse, incitamento alla violazione delle misure di
emergenza sanitaria pubblica, tradimento, molestie sessuali e
favoreggiamento della fuga di un criminale.
L'ex ministro ha sempre negato tutte le accuse contro di lui.
Questa volta, era accusato di non aver risposto alle richieste
del Ministero dell'Interno di restituire i fondi indebitamente
ricevuti per gli aiuti elettorali. Inoltre, non è stato in grado
di giustificare l'utilizzo di più di un milione di dirham (100
mila euro circa). Anche il tesoriere del partito e un impiegato
amministrativo sono stati condannati rispettivamente a cinque
anni e due anni di reclusione, di cui un anno con la sospensione
condizionale per quest'ultimo.
Questa ulteriore condanna di Mohamed Ziane suscita numerose
reazioni all'interno della classe politica e della società
civile. La difesa intende ricorrere in appello contro la
sentenza. (ANSAmed).
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Seconda condanna per l'ex ministro marocchino Ziane
Il caso fa discutere: processo equo o persecuzione?