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Tajani, 'pronti a contribuire alla missione civile Ue a Rafah'

'Aggiornare approccio su Siria, nomina amb. segnale attenzione'

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 25 LUG - "Il dibattito a Bruxelles" per il Consiglio Esteri Ue "si è poi spostato sull'importanza di garantire il nostro pieno sostegno all'Autorità palestinese.

Occorre infatti avere un'alternativa credibile e legittima ad Hamas. Stiamo facendo presente che l'Italia è pronta a contribuire al ritorno della Missione civile Ue al valico di Rafah. Sarebbe un passo significativo". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in audizione alle commissioni riunite Esteri di Camera ed Esteri e Difesa del Senato. I nostri carabinieri "sono anche pronti a collaborare in attività di addestramento. E ho anche assicurato che l'Italia è disponibile a fare la sua parte in un'eventuale missione di peacekeeping a guida araba a Gaza, modello Unifil".

Tajani ha anche invitato "dopo tredici anni ad aggiornare l'approccio dell'Unione Europea" sulla Siria, "adattarlo all'evoluzione della situazione. È per questo motivo che ho richiesto, insieme ai colleghi di Austria, Cipro, Croazia, Grecia, Repubblica ceca, Slovacchia e Slovenia, una maggiore attenzione dell'Unione nei confronti" del Paese.

"Nell'ultimo cdm abbiamo anche nominato un ambasciatore in Siria. L'ambasciata non è mai stata chiusa, non è frequentata da diplomatici perché oggi l'incaricato d'affari è a Beirut e va ogni tanto. Con la nomina abbiamo voluto dare un segnale, anche ai nostri amici europei, di una crescita dell'attenzione", ha sottolineato, evidenziando che "noi abbiamo posto il tema che non può essere sottovalutato, accendiamo i riflettori". Secondo il ministro degli Esteri, "bisogna capire cosa fare per non lasciare a russi e altri il monopolio di una situazione".

Il titolare della Farnesina ha anche annunciato delle iniziative all'estero: "Sto pianificando delle missioni nei prossimi mesi in Marocco, Mauritania - per inaugurare la nuova ambasciata - e Senegal, dopo aver guidato le imprese dell'agroalimentare in Tunisia ed Egitto l'anno scorso. Per ribadire l'importanza della cooperazione con questi Paesi, anche per far fronte alla pressione migratoria", ha dichiarato il ministro. "Di fronte ai tanti scenari di crisi con i quali purtroppo ci dobbiamo confrontare, dobbiamo diversificare le fonti di approvvigionamento e aprire nuovi mercati, con un approccio ampio e inclusivo", ha commentato. (ANSAmed).

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