(ANSAmed) - LONDRA, 26 LUG - Il governo laburista britannico
di Keir Starmer non intende porre obiezioni formali di fronte
alla Corte Penale Internazionale contro i mandati di arresto
spiccati mesi fa nei confronti del premier israeliano, Benyamin
Netanyahu, e del ministro della Difesa, Yoav Gallant, oltre che
dei leader di Hamas, accusati di crimini di guerra nella
Striscia di Gaza. Lo ha detto oggi un portavoce di Downing
Street, confermando indiscrezioni del New York Times.
L'ipotesi di porre obiezioni era stata evocata - ma non
ufficializzata - dal precedente governo conservatore di Rishi
Sunak. L'intenzione attribuita al gabinetto Starmer era stata
accolta ancor prima della sua ufficializzazione dalla reazione
stizzita del governo d'Israele, che per bocca d'un funzionario
s'era detto "profondamente deluso da una decisione
fondamentalmente sbagliata" già sulla base delle anticipazioni
del Nyt.
Una portavoce di Downing Street, interpellata dai
giornalisti durante il briefing di giornata al civico 10, ha
peraltro sottolineato come la mancata presentazione di obiezioni
non significhi un avallo delle motivazione dei mandati d'arresto
in questione, ma solo il rispetto di "decisioni indipendenti"
della Corte Internazionale (Cpi), massimo organismo giudiziario
internazionale nato da un trattato a cui il Regno Unito ha a suo
tempo aderito. "Noi crediamo fermamente nello stato di diritto e
nella separazione dei poteri", ha rimarcato.
I mandati recano del resto la firma del procuratore capo
della Cpi, Karim Khan, avvocato ed esperto di diritto
internazionale britannico di chiara fama. Khan ha già ricoperto
in passato incarichi di giudice nel tribunale sui crimini nella
ex Jugoslavia e ha un fratello ex deputato conservatore alla
Camera dei Comuni di Westminster. (ANSAmed).
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Londra non pone obiezioni a mandato d'arresto di Netanyahu
Anche del ministro della Difesa Gallant e dei leader di Hamas