TUNISI - L'autorità elettorale tunisina ha deciso oggi di considerare validi solo tre candidati per le elezioni presidenziali del 6 ottobre, tra cui il presidente uscente Kais Saied, e di escludere altri tre candidati che erano stati riammessi dal Tribunale amministrativo in appello la settimana scorsa. "Il Tribunale amministrativo non ha comunicato ufficialmente le sue decisioni (all'autorità elettorale) entro il termine di 48 ore previsto dalla legge", ha annunciato il capo dell'Autorità elettorale Isie, Farouk Bouasker, per giustificare l'esclusione di altri tre candidati.
Oltre al presidente uscente, gli altri due candidati sono Zouhair Maghzaoui, ex membro della sinistra panaraba, e Ayachi Zammel, industriale poco conosciuto e leader del piccolo partito liberale Azimoun. Zammel, tra l'altro è stato arrestato all'alba con l'accusa di false sponsorizzazioni nel suo dossier di candidatura, ha detto un membro della sua squadra elettorale.
La settimana scorsa, la riunione d'appello del Tribunale amministrativo aveva accolto, a sorpresa, i ricorsi di tre candidati, considerati seri concorrenti del presidente Kais Saied, eletto democraticamente nel 2019 e accusato di deriva autoritaria dopo il colpo di forza del 25 luglio 2021 con il quale si è arrogato pieni poteri. I candidati riammessi dal Tribunale amministrativo erano Abdellatif Mekki, ex leader del movimento islamo-conservatore Ennadha, Mondher Zenaïdi, ex ministro del regime di Ben Ali, residente in Francia dal 2011, e Imed Daïmi, consigliere dell'ex presidente Moncef Marzouki, anch'egli vicino a Ennahdha.
Sabato scorso, 26 Ong tunisine e internazionali e quasi 200 personalità tra cui molti giuristi hanno lanciato una petizione all'Isie affinché rispetti le decisioni del Tribunale amministrativo, sottolineando che sono "applicabili e non impugnabili".
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