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Media, 'Ankara deporta i rifugiati in Siria usando i fondi Ue'

Inchiesta internazionale rivela abusi e deportazioni forzate

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ISTANBUL, 11 OTT - "L'Unione europea finanzia una vasta rete di centri per l'allontanamento dei migranti in Turchia dove siriani e afgani vengono costretti a firmare documenti per il ritorno volontario e vengono deportati in condizioni pericolose nella Siria devastata dalla guerra e nell'Afghanistan controllato dai talebani". È quanto emerge da un'inchiesta dell'organizzazione non-profit Lighthouse Reports e media internazionali, tra cui El País, Der Spiegel, Le Monde e L'Espresso, che pubblica un articolo sulle deportazioni forzate nel numero in uscita oggi in edicola. L'inchiesta fa luce su "pestaggi diffusi e sistematici, mancanza di accesso ad avvocati, sovraffollamento e condizioni igieniche precarie nei centri di espulsione (in Turchia) finanziati dall'Ue", si legge in un comunicato di Lighthouse Reports, secondo cui "l'Ue ha speso almeno 213 milioni di euro per i centri di espulsione in Turchia dal 2007".

Il rapporto sottolinea come le segnalazioni da parte di diplomatici europei su abusi e deportazioni siano state ignorate. La maggior parte dei 37 ex detenuti intervistati "hanno descritto di essere stati costretti o di avere subito pressioni per firmare moduli di rimpatrio volontario o di aver ricevuto moduli firmati per loro senza il loro consenso".

L'inchiesta documenta anche "due decessi segnalati a seguito della deportazione dalla Turchia: un ex ufficiale dell'esercito afghano ucciso dai talebani dopo essere stato deportato nell'agosto 2023 (secondo due parenti) e un uomo siriano arrestato a un posto di blocco del regime ucciso durante la detenzione nel giugno 2024 (secondo due fonti dalla città natale dell'uomo)". Oltre 3 milioni di rifugiati siriani e afgani vivono in Turchia e, in base ad un accordo del 2016, Ankara si impegna a tenere chiuse le frontiere a coloro che tentano di raggiungere illegalmente l'Ue mentre Bruxelles eroga fondi per la gestione dei migranti in territorio turco. (ANSAmed).

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