L'attacco di venerdì ha colpito un complesso nella città a maggioranza drusa di Hasbaya, nel sud del Libano, dove c'erano più di una decina di giornalisti di media libanesi e arabi.
L'esercito israeliano ha dichiarato venerdì che l'attacco era "in fase di revisione", sostenendo di aver preso di mira i militanti di Hezbollah.
Il Libano ha presentato "una denuncia al Consiglio di Sicurezza in merito agli ultimi attacchi israeliani che hanno preso di mira giornalisti e strutture mediatiche a Hasbaya, nel sud del Libano, e nell'area di Ouzai", nella periferia meridionale di Beirut, ha dichiarato il ministero degli Esteri su X. "I ripetuti attacchi israeliani contro le troupe dei media sono un crimine di guerra" e Israele deve essere "chiamato a risponderne e punito", si legge inoltre nel messaggio.
Il cameraman Ghassan Najjar e il tecnico radiotelevisivo Mohammad Reda dell'emittente filo-iraniana Al-Mayadeen, con sede a Beirut, e il giornalista video Wissam Qassem della televisione Al-Manar di Hezbollah sono stati uccisi nell'attacco al complesso di Hasbaya. Secondo il primo ministro Najib Mikati, l'attacco è stato deliberato e sia lui che il ministro dell'Informazione Ziad Makary lo hanno definito un crimine di guerra. (ANSAmed).
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