La suprema carica dello Stato in Libano è vacante da più di due anni.
Il primo ministro libanese uscente, Nagib Mikati, da parte sua ha invitato l'Iran a "non favorire un partito (libanese) a scapito di un altro", e a evitare posizioni che rischino di incidere sulla "sensibilità dei libanesi". Il riferimento di Mikati è evidentemente a Hezbollah, il partito armato libanese alleato dell'Iran e attualmente in guerra con Israele.
Durante un incontro con il consigliere del leader supremo iraniano, Ali Larijani, Mikati ha ribadito l'importanza di sostenere la posizione dello Stato libanese riguardo all'attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, adottata nel 2006 per porre fine alle ostilità tra Hezbollah e Israele.
Il premier ha sottolineato che Beirut dà priorità alla fine delle ostilità israeliane contro il Libano e all'applicazione della risoluzione nella sua interezza, senza modifiche o interpretazioni. Mikati ha inoltre richiesto di sostenere "l'unità nazionale libanese" evitando divisioni interne.
A metà ottobre, Mikati aveva apertamente accusato l'Iran di ingerenza e di un "tentativo di tutela" dopo le controverse dichiarazioni del presidente del parlamento iraniano su un possibile negoziato riguardante il sud del Libano.
Nel corso di un vertice arabo e islamico a Riad, il capo del governo libanese aveva nei giorni scorsi chiesto la fine delle interferenze straniere negli affari del paese, pur senza menzionare esplicitamente Teheran. (ANSAmed).
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