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Libia: premier Dbeibah, 'no all'ingresso di forze russe dalla Siria'

'Qualsiasi parte che entrerà senza permesso verrà combattuta'

Redazione Ansa

TUNISI - Il primo ministro del governo di unità nazionale libico, Abdelhamid Dbeibah, ha espresso il suo rifiuto all'ingresso di qualsiasi equipaggiamento o forza militare russa in Libia proveniente dalla Siria. Lo riporta The Libya Observer citando la partecipazione del premier a una sessione di dialogo all'apertura del Government Communication Forum, come parte delle attività dell'evento Tripoli Media Days.

A Dbeibah è stato chiesto della posizione del governo sull'ingresso delle forze russe provenienti dalla Siria nella Libia orientale, dopo la caduta del regime di Bashar Al-Assad, alleato di Mosca, l'8 dicembre.

"Nessuna persona patriottica accetta l'ingresso di un paese straniero e l'imposizione della sua egemonia, e non accetteremo l'ingresso di alcuna forza straniera se non attraverso accordi ufficiali e allo scopo di addestramento. Qualsiasi parte che entri in Libia senza permesso o accordo verrà combattuta e non possiamo accettare che la Libia sia un campo di battaglia internazionale", ha affermato Dbeibah, aggiungendo che il suo governo si è rivolto alla Russia in merito alle accuse di trasferimento di armi ed equipaggiamento militare dalla Siria alla Libia. Il premier ha precisato che il suo governo ha convocato l'ambasciatore russo e gli ha chiesto della dichiarazione dell'ambasciata russa in Libia, in merito all'avvertimento ai suoi cittadini di non recarsi in Libia, notando che "le forze di sicurezza hanno arrestato un turista russo in Libia dopo che è stato sospettato di aver commesso alcuni atti contro la sicurezza e immorali".

Per quanto riguarda la situazione politica in Libia, Dbeibah ha affermato che "i membri della Camera dei rappresentanti vogliono solo rimanere al potere e quando hanno visto che i loro interessi non erano in linea con la Costituzione, hanno messo la bozza di Costituzione nel cassetto". Quanto alle tanto attese elezioni parlamentari e presidenziali, Dbeibah ha detto: "Vogliamo leggi elettorali per tenere elezioni e dobbiamo lavorare per raggiungere leggi elettorali eque".

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