"Accadono spessissimo insulti a sfondo razziale da parte di gruppi di tifosi ma anche di giocatori in campo verso altri giocatori - conferma Proto - ricordo una partita in cui tutta la tifoseria ha insultato per 90' giocatori e supporter della squadra che aveva giocatori immigrati. Una situazione davvero pesante". I risultati del progetto antenne confermano l'allarme sul razzismo visto che il 64% degli intervistati ha riconosciuto la percezione del fenomeno discriminatorio sul proprio territorio come "alta" o "molto alta", con un trend in crescita rispetto al passare dei mesi del progetto. Ma lo sport è anche un formidabile strumento di integrazione, come spiega Proto: "Ha un ruolo importante nell'inclusione sociale ad esempio di persone che sono in Italia da pochi mesi ed entrano attraverso lo sport a far parte di un gruppo con ragazzi italiani, con cui iniziano a fare amicizia, parlano italiano e magari lo apprendono meglio nel contesto di una squadra di calcio che in una scuola. Noi a Caserta al di là delle partite e degli allenamenti organizziamo feste, iniziative culturali a cui partecipano tutti i ragazzi". E un ruolo lo sport ce l'ha anche per gli italiani: "Molti ragazzi - racconta Proto - che si avvicinano alla Rfc Lions sono un po' diffidenti all'inizio nei confronti dei migranti. Poi entrano in contatto continuo con loro, si conoscono e capiscono di aver di fronte un ragazzo come loro, della loro età, che ascolta la tua stessa musica, ha le stesse passioni. E allora qualsiasi forma di razzismo lascia spazio all'amicizia". (ANSAmed).
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