(di Paolo Paluzzi)
(ANSAmed) - TUNISI, 10 MAG - Riciclano prodotti usati o
destinati ad essere gettati per sempre nella spazzatura e li
fanno diventare qualcosa di altro, di nuovamente usabile per
altri scopi. Sono giovani, impegnati nella tutela dell'ambiente
ma soprattutto creativi i 15 promotori di progetti di economia
circolare del progetto Ue Innomed-Up, che espongono e vendono i
loro prodotti fino al 13 maggio nell'ex presbiterio di Santa
Croce, perla architettonica nella Medina di Tunisi, rinnovato
negli anni scorsi grazie al finanziamento della Cooperazione
Italiana, oggi Centro culturale polivalente del Comune di
Tunisi.
Finanziato con 2,8 milioni di euro, il progetto Eni Cbc Med
intitolato "Promuovere il recupero dei rifiuti nell'economia
circolare attraverso l'innovazione e la formazione per le
industrie creative nelle città del Mediterraneo" mira a
incoraggiare i giovani ad abbracciare il nuovo modello di
economia circolare dando nuova vita ad alcuni rifiuti
riciclabili, data la scarsità di materie prime e i problemi
legati alla gestione dei rifiuti, ha affermato Souad Sassi,
responsabile della cooperazione internazionale e delle relazioni
esterne presso il comune di Tunisi.
E i risultati sono ben visibili ai numerosi visitatori che
hanno affollato l'ex Presbiterio in questi giorni. Graziosi
gioielli ricavati da prodotti inutilizzabili, utensili
realizzati grazie al riciclaggio di prodotti in plastica e
rifiuti di tessuti e di materiale scolastico, fertilizzanti
creati con il compostaggio di frutta e verdura. Progetti la cui
generalizzazione di cicli di economia circolare potrà ridurre
fino al 30% lo scarico di rifiuti in mare nel comune di Tunisi,
ha affermato Sassi. Questi giovani hanno beneficiato di
finanziamenti compresi tra 5 e 10 mila euro, oltre a una serie
di cicli di formazione per sensibilizzarli sull'importanza
dell'economia circolare e del suo impatto sull'ambiente. Per
quanto riguarda l'estensione del progetto, Sassi ha affermato
che a fine maggio 2023 sarà organizzata una giornata di studio
con la partecipazione dei vari partner per esaminare la
possibilità di richiedere ulteriori finanziamenti all'Unione
Europea (Ue) per la continuazione del progetto. Innomed-Up mira
anche a sviluppare reti di economia circolare nelle città del
Mediterraneo, con cinque Paesi coinvolti, Italia, Grecia,
Tunisia, Palestina, Giordania. (ANSAmed).
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A Tunisi in vetrina i prodotti riciclati di Innomed-Up
Fino al 13 maggio all'ex presbiterio di Santa Croce nella Medina