(di Paolo Paluzzi)
(ANSAmed) - TUNISI, 16 AGO - Nel cuore della cultura
culinaria tunisina si nascondono gioielli gastronomici unici che
catturano i sensi e raccontano storie di tradizioni tramandate
da generazioni. Tra le specialità dolci più intriganti del Paese
si trova la prelibatezza conosciuta come "Bsissa". Questo dolce,
intriso di storia e sapori, rappresenta una finestra aperta su
una tradizione gastronomica ricca e affascinante, comune in
realtà anche ad altri paesi della regione.
Questa polvere marrone, a base di farina di orzo tostato che
risale all'epoca romana, apprezzata dai tunisini da millenni,
diventa in forma di crema dolce una colazione da campioni se
abbinata a olio d'oliva e miele ed è proposta sempre più
frequentemente anche nei locali alla moda della capitale. La
bsissa è una varietà di miscele di cereali tostati macinati con
fieno greco, finocchio, anice, cumino e zucchero. La sua storia
risale a molto tempo fa e viaggiatori e nomadi erano soliti
portare con sé la bsissa durante i loro viaggi poiché era sia
ricca di valore nutritivo che facile da trasportare nella sua
forma di polvere macinata. Le erbe e le spezie che vengono
aggiunte alla miscela possono variare e le miscele possono
essere utilizzate anche come liquido quando vengono aggiunte al
latte o all'acqua, creando una bevanda fortemente infarinata
chiamata rowina. L'uso più comune per la bsisa è di mescolarla
con olio d'oliva in una pasta. È spesso arricchita con arachidi
- legumi tostati come ceci, lenticchie o fave - e altri
ingredienti come semi di sesamo macinati e carruba per aumentare
il suo già notevole valore nutrizionale. La crema di bsisa non
è altro che farina di grano ed orzo tostati, con frutta secca
polverizzata ed aromatizzata, mescolata con acqua e zucchero
ottenuta polverizzando gli ingredienti e impastandoli, fino ad
ottenere una crema densa. Si può servire con frutta secca a
piacere.
Questa antica polvere sta guadagnando popolarità in Tunisia
grazie ai suoi presunti benefici per la salute, dove la gente
del posto ha imparato che la bsissa che la madre preparava a
colazione è eccellente come, se non migliore, di qualsiasi
frullato proteico alla moda. Ricco di carboidrati complessi e
fibre, rilascia energia lentamente, contiene da 15 a 18 g di
proteine per 100 g ed è ricco di vitamina C e minerali come
ferro, potassio, zinco, magnesio e calcio. La bsissa viene
consumata dai musulmani e dagli ebrei tunisini in varie
occasioni, in particolare questi ultimi nel primo giorno del
mese di Nisan, durante il quale viene celebrata la Pasqua. Gli
ebrei tunisini partecipano a un rituale chiamato "Bsisa" o "El
Bsisa". Il rituale funge da ponte tra le festività di Purim e la
Pasqua ebraica e si svolge interamente in casa. Come suggerisce
il nome, il rituale è incentrato sul piatto di bsissa. Quando
l'Islam arrivò in Nord Africa nel settimo e ottavo secolo,
bsissa divenne poi un alimento base del Ramadan come parte
essenziale del Suhur, l'ultimo pasto consumato prima dell'alba
quando inizia il digiuno. Le calorie aiutano durante le lunghe
ore di digiuno del Ramadan. La bsissa è dunque un esempio
vivente di come il cibo possa essere un ponte tra diverse
comunità e tradizioni. Mentre è vero che esistono versioni della
bsissa sia nella cucina ebraica che in quella musulmana,
entrambe le varianti condividono alcune caratteristiche chiave e
riflettono l'incrocio di culture che ha definito la Tunisia.
(ANSAmed).
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La 'bsissa' tunisina, un dolce che unisce tradizioni diverse
Assaporarla è come viaggiare attraverso i sapori della Tunisia