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I viaggiatori in cerca di autenticità potranno, ad esempio, imparare a preparare l'harissa a Cap Bon, produrre i propri formaggi nel Nord-Ovest, partecipare ad attività enologiche nel Nord, scoprire le virtù nutrizionali e cosmetiche dell'olio d'oliva al Centro, imparare le tecniche ancestrali di pesca del polpo nelle isole Kerkennah, o mettere in risalto la loro agilità partecipando all'impollinazione dei datteri, in cima a una palma nel sud-ovest.
"La Route Culinaire de Tunisie" rappresenta oggi un modello di turismo virtuoso, soddisfacendo un gran numero di Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, in particolare in termini di rispetto degli ecosistemi naturali, economici e sociali, rendendo la conoscenza culinaria nuovo motore di attrattività. Le prossime settimane - si legge in una nota di Giz Tunisi -, saranno dedicate alla promozione della piattaforma e delle esperienze attraverso eventi internazionali come lo spettacolo Top Resa B2B a Parigi, il Forum sul turismo gastronomico dell'Unwto a San Sebastian (Spagna) e il World Travel London Market.
"La Route Culinaire de Tunisie" è sostenuta dal progetto "Promozione del Turismo Sostenibile" attuato dal ministero del Turismo con il sostegno di Giz e finanziato congiuntamente dal Ministero Federale Tedesco per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico Bundesministerium für wirtschaftliche Zusammenarbeit und Entwicklung (BMZ) e dall'Unione Europea nell'ambito del suo programma "Tounes Wijhetouna - تونس وجهتنا". (ANSA).
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