(ANSA) - TUNISI, 23 NOV - La Tunisia, celebre per la
ricchezza delle testimonianze storiche dell'epoca punica,
continua a rivelare il suo affascinante patrimonio archeologico,
tra cui gli scarabei fenici e punici e le straordinarie cretule
di Cartagine. Questi elementi che rappresentano il sorprendente
intreccio tra il passato della regione e la sua eredità
culturale restituiscono frammenti della vita quotidiana nel
mondo fenicio punico. Gli scarabei fenici e punici sono dei
piccoli amuleti-sigilli rinvenuti negli scavi archeologici che
risalgono ad un arco cronologico che va dall'VII secolo a.C.
alla conquista romana. Questi oggetti preziosi, opera di abili
incisori erano realizzati soprattutto in pietre dure preziose,
da un lato riproducevano le sembianze del coleottero e
dall'altro recavano incise immagini divinità, animali, simboli
di buon auspicio e brevi iscrizioni in lingua punica. La loro
storia è intrisa di significati simbolici e religiosi. Gli
scarabei erano molto diffusi nel mondo punico, sia come amuleti
protettivi che come sigilli e il loro ritrovamento non riguarda
la sola Tunisia ma anche i Paesi lungo le rotte commerciali
puniche, specialmente nel Mediterraneo centro occidentale.
Parallelamente agli scarabei punici, le cretule di Cartagine
rappresentano una testimonianza affascinante nell'ambito
archeologico. Le cretule sono dei grumi d'argilla rinvenuti in
alcuni scavi archeologici e conservatisi fortunosamente grazie
alla cottura dell'argilla esposta al forte calore provocato
nell'antichità da un incendio. Sulla poltiglia argillosa
venivano impresse le immagini incise negli scarabei e con essa
venivano sigillati documenti in papiro o vasi contenenti
prodotti preziosi o derrate alimentari e la loro funzione è uno
degli aspetti oggetto degli studi degli archeologi. Una grande
quantità di cretule è stata rinvenuta in vari siti archeologici,
ma a Cartagine in particolare ne sono state ritrovate circa
cinquemila. La loro presenza nelle tombe puniche evidenzia la
connessione con rituali funerari, tuttavia, una grande quantità
rinvenuta presso santuari alimenta l'interesse degli studiosi e
dei ricercatori in quanto testimonia degli usi contabili e
amministrativi degli scarabei.
La Tunisia è orgogliosa del suo ricco patrimonio
archeologico, che è un tesoro per il Paese e per il mondo intero
ma purtroppo il traffico illecito di reperti archeologici
rappresenta ancora oggi una minaccia costante e la lotta per
proteggerli è un impegno continuo delle autorità tunisine.
Inoltre, il cambiamento climatico e la crescita urbana mettono a
rischio questo inestimabile patrimonio archeologico per cui la
collaborazione internazionale è essenziale per preservare questi
tesori. In un recente dossier sul Corriere di Tunisi, storico e
unico giornale in lingua italiana pubblicato nel Maghreb,
l'archeologa orientalista Cinzia Olianas, specialista di cultura
fenicia e punica, è l'autrice di un interessante contributo
proprio su questa materia. Scarabei e cretule dunque sono parte
dell'affascinante puzzle della storia cartaginese, manufatti che
completano la ricerca sulle radici della civiltà punica, la cui
preservazione è determinante per la ricerca e la ricostruzione
storico archeologica di Cartagine. (ANSA).
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Scarabei Punici e Cretule di Cartagine, patrimonio storico della Tunisia
Affascinante intreccio di storia e archeologia fa luce sul mondo fenicio punico