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Monossido di carbonio, il killer silenzioso dell'Algeria

Decine di morti ogni anno, a volte intere famiglie sterminate

Redazione Ansa

(di Hassen Houicha) (ANSAmed) - ALGERI, 24 NOV - Con l'autunno di ogni anno e le prime brezze fredde che soffiano sul nord dell'Algeria, si torna a parlare di un killer silenzioso in agguato tra le famiglie, ovvero il monossido di carbonio emesso dalle stufette a gas naturale.

Come è noto, l'Algeria è un Paese ricco di idrocarburi, con una produzione che raggiunge i 130 miliardi di metri cubi all'anno, di cui oltre 45 miliardi vengono consumati sul mercato locale.

Questo sistema di riscaldamento è molto diffuso nel Paese nordafricano per il suo basso costo, ma anche per i progetti avviati dalle autorità per fornire gas naturale alla maggior parte delle province e dei villaggi.

Il Ministero dell'Energia algerino sostiene che la percentuale di copertura del gas naturale in tutto il Paese ha raggiunto il 66% alla fine di dicembre 2022, e le autorità sperano di arrivare al 95% entro la fine del 2024.

Il monossido di carbonio è un gas emesso dagli apparecchi di riscaldamento o dagli scaldabagni nelle cucine e nei bagni; la sua pericolosità risiede nel fatto che non ha odore né colore. L'inalazione di questo gas provoca il soffocamento e la morte se la persona non riceve i primi soccorsi o se l'area non viene ventilata rapidamente.

I produttori locali di stufe a gas naturale sono stati accusati di non rispettare i necessari standard di sicurezza e protezione. Le accuse sono state rivolte anche ad alcuni importatori di questi apparecchi dall'estero, a causa della loro scarsa qualità.

Nonostante le misure adottate dalle autorità anni fa per rafforzare i controlli sulle stufe a gas importate e locali, al fine di rispettare gli standard di sicurezza e protezione, il "killer silenzioso", come tendono a chiamarlo gli algerini, ha continuato a mietere vittime.

Di tanto in tanto, questo gas bruciato causa vere e proprie tragedie, con la morte di intere famiglie, a volte scoperte diversi giorni dopo il dramma. Ogni autunno, la Protezione civile algerina e le autorità locali (province e comuni) organizzano campagne di sensibilizzazione in diverse zone del Paese, in particolare nelle regioni dell'entroterra estremamente fredde, nel tentativo di ridurre il numero di vittime di questa strage.

Periodicamente, la Protezione civile trasmette anche in televisione, alla radio e sui social dei video, nel dialetto algerino locale, per mettere in guardia dai pericoli del killer silenzioso.

I dati ufficiali della Protezione Civile, consultati da ANSAmed, mostrano che tra il 1° gennaio e il 5 novembre 2023, 105 persone sono morte per asfissia da monossido di carbonio, mentre lo scorso anno sono stati registrati 111 decessi e altre 2.150 sono state salvate da morte certa.

Nel tentativo di fermare l'emorragia, le autorità cercano da anni di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di installare dispositivi per segnalare le fughe di monossido di carbonio nelle abitazioni, ma le tragedie continuano nonostante tutto.

In questo contesto, l'anno scorso il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune aveva ordinato all'azienda statale dell'elettricità e del gas Sonelgaz di installare gratuitamente nelle abitazioni dispositivi di rilevamento del monossido di carbonio.

Per Mustapha Zebdi, presidente dell'Organizzazione algerina per la protezione dei consumatori, sono due i motivi principali per cui le persone sono vittime del killer silenzioso.

In una dichiarazione rilasciata ad ANSAmed, Zebdi ha affermato che la prima ragione è la mancanza di manutenzione degli apparecchi di riscaldamento, in particolare le bocchette di evacuazione dei gas combusti, che in estate vengono talvolta ostruite da nidi di uccelli. "Questo fenomeno è diffuso sui tetti dei condomini, un fatto che l'organizzazione ha notato durante le sue campagne di sensibilizzazione all'inizio dell'autunno", ha precisato Zebdi.

La seconda ragione, secondo Zebdi, è la scadente installazione di questi riscaldatori a gas da parte di coloro che si dichiarano esperti di idraulica. "Purtroppo ci siamo trovati di fronte a disastri che hanno coinvolto idraulici che hanno utilizzato strumenti incompatibili e un metodo di installazione inadeguato, non conforme a certi standard di sicurezza e protezione", ha commentato.

Per quanto riguarda le modalità di riduzione di queste tragedie, il responsabile dell'organizzazione no-profit ha sottolineato che la chiave è la sensibilizzazione e la necessità che i consumatori siano consapevoli dell'obbligo di controllare gli apparecchi di riscaldamento prima di utilizzarli e di rivolgersi a specialisti per la manutenzione e l'installazione.

"È più sicuro installare apparecchi di riscaldamento centralizzati che utilizzano acqua calda", ha aggiunto.

"Attualmente è in corso una campagna per dotare le case di dispositivi di rilevamento del monossido di carbonio, su ordine del Presidente della Repubblica, e l'operazione è gratuita", ha detto ancora l'attivista.

Zebdi ha inoltre precisato che una delle ragioni della diffusione del killer silenzioso è ormai scomparsa ed è legata al mancato rispetto degli standard di qualità e sicurezza degli apparecchi di riscaldamento.

A questo proposito, Zebdi ha sostenuto che ciò è dovuto all'emergere di un'industria algerina del riscaldamento a gas con una decina di marchi, tutti controllati localmente e la cui qualità dei prodotti non può essere manomessa. (ANSAmed).

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