Il burnus è un indumento carico di simboli, indossarlo bene è un'arte e chi lo possiede deve saperlo indossare e rispettarlo, dicono gli anziani tunisini, per i quali esso deve mostrare sobrietà e maturità; burnus è sinonimo di pace, purezza, saggezza, autorità ed equilibrio. Questo indumento, molto popolare nel Maghreb, è tessuto in un unico pezzo, presenta una treccia che chiude il cappuccio e un'ampia striscia di tessuto che unisce i due fianchi all'altezza del petto. Abito per tutti i giorni, il burnus è anche un indumento cerimoniale. Durante le celebrazioni del matrimonio o della circoncisione, gli uomini mostravano con orgoglio i loro burnus bianchi. Ha radici profonde nella storia tunisina, rappresentando una fusione di tradizioni arabe, berbere e ottomane.
"Si tratta di un patrimonio lasciato in eredità dai nostri antenati, un tesoro inestimabile che dobbiamo salvaguardare e proteggere", dice un venditore di abiti tradizionali della Medina di Tunisi. "È uno degli abiti tradizionali più apprezzati nel nostro Paese, riflette l'autenticità della nostra identità e l'attaccamento ai valori sociali e culturali".
Ma il burnus non è solo simbolo di identità culturale, (vedi la kachabya in Algeria) ma anche una difesa contro le rigide temperature invernali. Il suo design intricato e la varietà di colori rispecchiano la ricchezza della cultura locale, mentre i dettagli artigianali testimoniano l'abilità dei tessitori tunisini. La produzione del burnus coinvolge spesso abili artigiani locali, mantenendo vive le tradizioni di tessitura e produzione. Questo non solo preserva l'artigianato locale, ma contribuisce anche all'economia sostenibile della comunità.
(ANSAmed).
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