(ANSA) - IL CAIRO, 13 MAR - I 99 nomi di Allah scritti con la
calligrafia araba si rincorrono a disegnare su un foglio la
mappa dell'Africa, un'opera d'arte che è ispirata alla cultura
islamica e che è insieme scrittura, preghiera, meditazione
innalzamento spirituale. Quello che può sorprendere è che
l'autrice di quest'opera è una italiana che vive al Cairo,
Antonella Leoni, studiosa e artista recentemente invitata ad un
simposio internazionale di quest'arte, svolto a fine febbraio a
Oujda, in Marocco.
Antonella Leoni è nata a Roccabianca, in provincia di Parma,
ma ha presto cominciato a viaggiare per il mondo. Nel 2003, a
Londra, si è specializzata alla Royal Holloway University e
British Museum in Arte Asiatica e Arti del Mondo Islamico, nel
2010 è a Milano per un Master in Arti decorative delle
porcellane. Nel 2019, si diploma in Arte della Calligrafia Araba
e della decorazione con motivi islamici presso l'Accademia
Khalil Agha del Cairo, prima artista europea nella storia di
questa prestigiosa istituzione.
Intanto produce, a suo modo, opere di carattere
multiculturale dipingendo sul papiro lettere e parole in
calligrafia araba rielaborate secondo un percorso originale e
molto personale. Il papiro viene in una prima fase marmorizzato
per poi essere utilizzato per scrivere in diversi stili
calligrafici.
Antonella, aiutata dalla propria immaginazione crea opere
d'arte che abbracciano diverse culture e religioni. Come nelle
opere che raccontano il Cantico delle Creature, il poema di San
Francesco, dove calligrafia araba e latina vengono associate e
utilizzate per rappresentare le scene più significative della
vita del 'poverello' di Assisi, o come pure nelle illustrazioni
ispirate alle Mille e una Notte recentemente esposte
all'Accademia egiziana di Roma. Una di queste è un omaggio allo
scrittore egiziano Naguib Mahfuz, Nobel per la Letteratura nel
1988.
Novella Sherazade, Antonella racconta con i suoi quadri il
potere salvifico della parola e meravigliose storie di Castelli
immaginari dove una porta conduce a un'altra porta e a un'altra
ancora. Utilizzare la calligrafia non è solo uno stile formale
ma il frutto di un'indagine interiore e di una ricerca culturale
e spirituale. Le opere di Leoni parlano attraverso le immagini,
le parole, e i colori superando e abbracciando le barriere
culturali, attraverso un percorso che l'artista sta descrivendo
in un libro prossimamente in stampa.
Moltissime le esposizioni dell'artista in Italia e
all'estero, da Parigi alla Corea del Sud, da Londra al Marocco.
E' in quest'ultimo che ha esposto pochi giorni fa il quadro con
i 99 nomi di Dio, dove il nome Al Malik (Il Re) è scritto sulla
mappa in corrispondenza del Regno del Marocco. Antonella
vorrebbe farne dono al sovrano Mohammed VI.
"La mia recente esperienza in Marocco a Oujda è stata
magnifica. Ho avuto l'onore di conoscere importanti calligrafi,
professori specializzati nello studio e nella filosofia della
calligrafia araba e ornamenti, in una esibizione visitata da un
gran numero di persone e anche bambini accompagnati dalle
maestre, segno dell'importanza che viene data in questi Paesi a
questa attività e alla cultura in genere. Ma la mia casa è Il
Cairo - dice Antonella Leoni che ci vive da molti anni - se è
vero quello che diceva Mahfuz, che 'La tua casa non è dove sei
nato, ma dove cessano tutti i tuoi tentativi di fuga". (ANSA).
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Una artista italiana Al Cairo calligrafa da Mille e una notte
Antonella Leoni ospite ad un simposio in Marocco