(ANSAmed) - TUNISI, 16 APRI - Lo Stambeli, genere musicale e
insieme forma di danza intrisa di spiritualità, continua a
tessere le sue radici profonde nella cultura tunisina.
Originario delle comunità nere subsahariane che arrivarono in
Tunisia secoli fa, questo patrimonio culturale unisce tradizioni
africane con influenze arabe e berbere. Chiamata "gnawa" in
Marocco, "diwan" in Algeria, "makari" in Libia e "stambeli" in
Tunisia, questa pratica ancestrale, costituisce un patrimonio
che l'Associazione culturale Stambali della Tunisia si impegna a
preservare nell'ultima sede ad esso dedicata, la zaouia di Sidi
Ali Lasmar, nella Medina di Tunisi.
Un Marabout in cui l'associazione custodisce gelosamente la
memoria di un patrimonio musicale antico, che sebbene faccia
parte di uno dei monumenti storici tutelati dalle autorità,
rischia di essere venduto e di scomparire. La troupe Sidi Ali
Lasmar lavora per perpetuare questa tradizione, che unisce
l'aspetto spirituale, i canti popolari, la musica e la danza,
presentandola come un'espressione artistica che ruota attorno ad
un'"orchestra" i cui due maestri sono il "maalem" e l'"Arifa".
Il "maalem" o maestro è il direttore d'orchestra, che dirige la
sequenza dei canti e che suona i gombri (strumento a tre corde),
lo strumento re, quello che tocca il profondo dell'anima fino
alla trance. Arifa è colei che canta e balla fino alla trance
prima di essere raggiunta dai seguaci per formare una
coreografia che fa parte di un culto feticistico vicino nel suo
aspetto spirituale al Sufismo. Al centro dello Stambeli c'è
infatti la trance, indotta da musiche ripetitive e ipnotiche. I
danzatori, guidati dal maâllem, entrano in contatto con gli
spiriti, chiamati "jinn", che si manifestano attraverso di loro
con canti, danze e gesti. La trance diventa dunque un mezzo per
comunicare con l'aldilà, ricevere benedizioni e trovare sollievo
da sofferenze fisiche e psicologiche.
Nonostante la sua vitalità, lo Stambeli si trova ad
affrontare diverse sfide. La globalizzazione e
l'omogeneizzazione culturale minacciano di indebolire le sue
radici africane, mentre la stigmatizzazione sociale e la
mancanza di supporto istituzionale ne ostacolano la diffusione.
Tuttavia, la tenacia della comunità nera tunisina e l'interesse
crescente per le tradizioni ancestrali accendono una luce di
speranza. Giovani artisti e musicisti si stanno impegnando per
preservare e reinterpretare lo Stambeli, inserendolo in nuovi
contesti e dialoghi interculturali. E' nota l'influenza di
Stambeli su un'intera generazione di musicisti, appassionati di
elettronica, affascinati dai suoi loop ipnotici poi inseriti
nelle loro produzioni di musica trance. Il destino dello
Stambeli rimane comunque incerto. La sua sopravvivenza dipenderà
dalla capacità di adattarsi ai tempi moderni senza snaturare la
sua essenza. Promuovere la conoscenza e il rispetto di questa
tradizione, valorizzandola come patrimonio culturale
immateriale, è fondamentale per garantirne la continuità e la
trasmissione alle future generazioni. Lo Stambeli rappresenta un
universo complesso che va oltre la musica e la danza. È un
sistema di credenze, è come una specie di medicina tradizionale
e un potente strumento di identità per la comunità nera
tunisina. Preservare questa tradizione significa custodire un
tassello fondamentale della storia e della cultura del Paese,
aprendo un dialogo con le sue radici africane e le sue sfide
contemporanee. (ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Lo Stambeli, antica vibrante eredità musicale della Tunisia
Danza su musiche ripetitive e ipnotiche, radici nere e berbere