Come ha recentemente annunciato Redouane Messaoudi, vicedirettore per il settore presso il ministero dell'Agricoltura e dello Sviluppo Rurale, nel corso di una conferenza stampa tenutasi ad Algeri, il dicastero ha elaborato un programma per piantare un milione di piantine di ulivo, che sarà completato entro la fine del mese di dicembre, con l'obiettivo di rinnovare i campi ed espandere questo tipo di coltivazione in nuove aree.
Il Consiglio oleicolo internazionale ha classificato l'Algeria al quarto posto nel mondo in termini di produzione di olive da tavola e al settimo posto in termini di aree di produzione di olio d'oliva, ha ricordato Messaoudi, sottolineando che questo settore è sostenuto dallo Stato vista la sua importanza per l'economia algerina e la sicurezza alimentare.
L'ulivo in Algeria rappresenta circa il 45% della superficie coltivata ad alberi da frutto, con un'area totale stimata in 443.000 ettari, secondo i dati del ministero, rispetto ai 160.000 ettari dell'inizio del millennio, ripartiti in 49 delle 58 province.
Negli ultimi anni, l'olivicoltura si è spostata dalle regioni costiere mediterranee come la Cabilia al centro del Paese e Jijel, Skikda e Guelma all'est, verso l'entroterra e addirittura fino alle province desertiche come Oued Souf, situata a 650 chilometri a sud-est di Algeri, al confine con la Tunisia.
Le autorità algerine prevedono di raggiungere 1 milione di ettari di ulivi entro il 2030 e di produrre 100 milioni di litri di olio d'oliva all'anno, ha dichiarato il funzionario del ministero. Il numero totale di ulivi è attualmente stimato in oltre 65 milioni, di cui 48 milioni sono produttivi.
L'anno scorso l'Algeria ha prodotto più di 9 milioni di quintali di olive, di cui 3 milioni di quintali da tavola e più di 6 milioni di quintali per la molitura. Il Paese ha più di 48 varietà di ulivo registrate nel catalogo ufficiale degli alberi da frutto, alcune per la spremitura e altre per le olive da tavola, ha aggiunto, sottolineando che esiste una grande esperienza nella produzione di semi locali e nelle tecniche di conservazione. (ANSAmed).
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