IL CAIRO - Nella Libia piagata da instabilità politica e divisioni istituzionali, le violenze di miliziani riemerse lo scorso fine settimana a Zawiya fanno risaltare ancor più come un segno di speranza per il futuro e di ancoraggio all'Europa il primo "Festival del Cinema Libico-Europeo" svoltosi il mese scorso nella vicina Tripoli.
Come ebbe a sottolineare il sito Libya Review, il festival è stato inaugurato il 24 novembre dall'Ambasciatore dell'Ue in Libia, Nicola Orlando, ed organizzato in collaborazione con l'Autorità Generale per il Cinema, il Teatro e le Arti ricevendo il sostegno delle ambasciate di Francia, Germania, Italia, Malta e Spagna.
Nell'inaugurazione, Orlando sottolineò l'importanza degli scambi culturali nel rafforzare i legami tra la Libia e l'Unione europea, affermando che "questo festival rappresenta una pietra miliare nella partnership culturale tra la Libia e l'Ue". La rassegna mirava a celebrare il cinema straniero, presentando una serie di film europei al pubblico libico.
Fino al 28 novembre, ci sono state proiezioni quotidiane alle 18 che hanno offerto al pubblico tripolino l'opportunità di scoprire diverse storie provenienti da tutto il continente europeo. Il programma è stato aperto da "L'Arminuta", il film di Giuseppe Bonito del 2021 che ha adattato al cinema il romanzo di Donatella Di Pietrantonio, pubblicato nel 2017: il titolo è un termine dialettale abruzzese che significa "la ritornata" con riferimento alla protagonista tredicenne che, dopo aver vissuto un'infanzia serena con una famiglia benestante, viene restituita alla sua famiglia biologica, la quale però vive in condizioni modeste.
Gli altri film della kermesse sono stati "Limestone Cowboy" (Malta), "La Alhambra En Juego" (Spagna), "Cleo" (Germania) e "Tempête" (Francia). Il festival ha evidenziato l'impegno dell'Ue nel promuovere lo scambio culturale in Libia: ossia mirava a portare le narrazioni europee al pubblico libico, celebrando al contempo le esperienze umane condivise catturate attraverso il cinema, ha sintetizzato Libya Review. L'evento prevedeva di attrarre un pubblico diversificato, promuovendo il dialogo culturale e rafforzando la crescente partnership culturale tra la Libia e le nazioni europee.
Come noto il cinema libico ha affrontato sfide significative a causa dell'instabilità politica e dei conflitti degli ultimi decenni. Tuttavia, ci sono stati continui sforzi per rilanciarlo: ad esempio il Tripoli Film Festival, fondato nel 2001, ha svolto un ruolo nella presentazione di film libici e internazionali.
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