(ANSA) - ROMA, 20 SET - "Io sono un filo d'erba, un filo
d'erba che trema. E la mia patria è dove l'erba trema". Riprende
i versi più celebri di Rocco Scotellaro (Tricarico, 19 aprile
1923 - Portici, 15 dicembre 1953), il titolo della mostra de La
Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea che
nell'ambito delle celebrazioni per i 100 anni della nascita del
poeta, scrittore, artista e politico lucano, ne rilegge l'opera
attraverso i lavori di 45 artisti di oggi.
"L'idea - racconta all'ANSA il curatore Giuseppe Appella - è
nata dal fatto che Scotellaro, in realtà, cominciò prima con
l'arte che con la poesia. Era nato a Tricarico ma aveva
frequentato il liceo a Potenza, al tempo una piccola città del
Sud, ma centro molto attivo pieno di artisti che erano andati
alla Biennale, alla Quadriennale o erano stati allievi di
Carena". Per tutta la vita, poi, ebbe modo di continuare a
frequentare l'arte, dall'espressionismo alla Scuola romana, le
nuove avanguardie, anche grazie alla compagna Amelia Rosselli,
figlia di Carlo Rosselli. Così la mostra E la mia patria è dove
l'erba trema - promossa da Regione e Apt Basilicata, con il
patrocinio del Comune di Tricarico e della Fondazione Matera
Basilicata 2019 - accosta L'uva puttanella di Emilio Isgrò ad
Altre ali fuggiranno di Mimmo Paladino, il Mare Lontano di
Giuseppe Modica e La furia dei pezzenti di Andrea Fogli fino al
volto ricoperto di fango di Mario Cresci in … la faccia di terra
abbiamo … Figlio di un calzolaio e di una sarta, Scotellaro
militò nel Psi, ebbe Carlo Levi come mentore, fu tra i maggiori
promotori della Riforma agraria del Sud,e in tutte le sue opere
continuò sempre a raccontare la società contadina a cui
orgogliosamente rivendicava di appartenere. Segnato da un
arresto per concussione, accusa dalla quale fu assolto per non
aver commesso il fatto, morì a soli 30 anni. (ANSA).
Da Paladino a Isgrò, omaggio ai 100 anni di Rocco Scotellaro
Alla Gnam di Roma, 45 artisti di oggi rileggono la sua opera