(ANSA) - POTENZA, 13 MAG - "Esercitò vari mestieri
intellettuali, tenuti saldamente insieme dalla passione per la
poesia": lo ha scritto Maria Teresa Imbriani, curatrice del
volume intitolato "'Porto la lontananza in questa mano'. Gian
Domenico Giagni tra letteratura e nuovi media" (Osanna
Edizioni), inserito dalla Deputazione di Storia Patria per la
Lucania nella collana di Arte e Letteratura.
Giagni - nato a Potenza l'8 luglio 1922 e morto a Roma il 9
marzo 1975 - fu "critico, giornalista, traduttore,
sceneggiatore, autore radiofonico e teatrale, nonché registra".
Imbriani - che insegna letteratura italiana e filologia
all'Università della Basilicata - ha sottolineato che, "tra i
primi a sentire l'appello del reale storico, egli operò nel
dialogo continuo con il nuovo pubblico della radio, della
televisione e del cinema, convinto della funzione morale e
civile dei media". Fece parte di un gruppo di "uomini di una Rai
intesa come servizio pubblico ed educativo" che "hanno
teorizzato e praticato i nuovi linguaggi mediatici nel solco
della tradizione della cultura occidentale, colta e popolare".
Ma Giagni "fu soprattutto un poeta di rara sensibilità, cantore
nostalgico e profondo conoscitore della sua Lucania, legato con
un filo indissolubile alla città natìa, Potenza, e alla via
Pretoria in cui visse l'infanzia e una straordinaria giovinezza,
negli anni decisivi della seconda guerra mondiale". (ANSA).
Gian Domenico Giagni, un poeta che fece tanti mestieri
Pubblicati gli atti del convegno svoltosi a Potenza nel 2022