(ANSA) - PARIGI, 12 AGO - I quarti posti olimpici, categoria
ora riconosciuta persino dal presidente della Repubblica
Mattarella che riceverà al Quirinale con i medagliati anche gli
atleti finiti un gradino sotto, non sono tutti uguali. Non ci
vuole un sofisticato algoritmo per chiarire che i sei decimi di
secondo di ritardo sul terzo arrivato nella dieci Km di nuoto in
acque libere, quasi due ore di durata, fanno di Domenico
Acerenza la medaglia di legno più dolorosa della nutrita
pattuglia azzurra (che guida, come ha detto Malagò, la
specialissima classifica).
Ecco, questo è il concetto fondamentale: gli atleti sono
abituati a misurarsi con il cronometro, gli avversari, le
giurie. Il quarto posto non è una categoria dello spirito ma una
logica conseguenza del risultato sportivo. Ma il ministro dello
Sport, Andrea Abodi, puntualizza: "Dal punto di vista sportivo
certo parla prima di tutto il medagliere, onore al merito ad
atlete e atleti, ma penso sia utile valutare e riconoscere il
valore anche di un più ampio indicatore di competitività,
tenendo conto delle graduatorie delle varie competizioni. Un
indice che rappresenti la qualità competitiva al più alto
livello di una nazione. Sono d'accordo con il capo missione
azzurra a Parigi, Carlo Mornati, che ne ha parlato per primo. I
podi, le medaglie, a partire dalle vittorie olimpiche,
determinano la classifica e la relativa gloria, ma bisogna saper
analizzare, riconoscere e valorizzare i risultati anche oltre, a
partire dai quarti posti nei quali non siamo stati secondi a
nessuno".
Comunque partecipare ai Giochi è stato sempre il sogno di
Acerenza, nato a Sasso di Castalda, paese con 700 abitanti, a
una trentina chilometri da Potenza. "Sono super-contento per
esserci già riuscito due volte". Anche nella sua prima
Olimpiade, tre anni fa a Tokyo, fu una questione di decimi di
secondo, anzi in quel caso di un decimo, che non gli permise di
partecipare alla finale dei 1.500 stile libero in piscina.
L'appuntamento per la medaglia olimpica è allora spostato a Los
Angeles '28? "Quattro anni - riflette - sono tanti, ma di sicuro
io non smetto. Per un po', mi fermerò per risolvere un problema
alla spalla, ma poi tornerò ad allenarmi, con la stessa voglia
di sempre". Piscina o acque libere? "Il mio percorso è ormai
proiettato verso il fondo, dove mi diverto di più. Per la
piscina, faccio spazio alla nuova generazione che negli ultimi
tempi sta dimostrando tutto il suo valore".
Meno chiaro il futuro di Gregorio Paltrinieri, suo amico e
compagno di squadra. Al portabandiera nella cerimonia finale
allo Stade de France (con affianco la sua fidanzata, Rossella
Fiamingo, medaglia d'oro con il quartetto della spada), Acerenza
invia il messaggio di "staccare la spina. Gli servirà per
ricaricare le pile e trovare nuove energie per il futuro". Un
altro "whatsapp" il nuotatore lo indirizza alla potentina
Francesca Palumbo, argento con il quartetto del fioretto, e
quindi prima, storica medaglia olimpica nella storia della
piccola Basilicata. "Io e Francesca abbiamo un percorso simile -
spiega Acerenza -. Ho vissuto la sua gara al Grand Palais di
Parigi come fosse la mia e sono stato felicissimo per lei e per
la nostra regione". Un'ulteriore dimostrazione di come lo sport
possa permettere anche a chi nasce in luoghi dai piccoli numeri
di poter arrivare se non sul tetto del mondo, al Quirinale.
(ANSA).
Riscossa dei quarti posti, Acerenza 'Felice al Quirinale'
E' la medaglia di legno più 'dolorosa', Ma accetto il risultato