Basilicata

Processo Ilva annullato per due giudici onorari tra parti civili

Depositate motivazioni della sentenza su spostamento a Potenza

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 24 SET - E' stata la costituzione come parti lese di due giudici onorari tarantini nel processo 'Ambiente svenduto' per il disastro ambientale imputato all'Ilva di Taranto a indurre i giudici della corte d'Assise d'Appello di Lecce (sezione distaccata di Taranto) ad annullare la sentenza di primo grado e a disporre il trasferimento del procedimento a Potenza, dove si dovrà ricominciare da zero. E' quanto emerge dalle motivazioni della sentenza del 13 settembre scorso che sono state depositate oggi. La questione - posta dagli avvocati della difesa in altre fasi del processo e respinta - era stata riproposta chiedendo lo spostamento del processo. La richiesta della difesa era stata respinta in precedenza perchè, spiegano i giudici d'appello, la corte di primo grado aveva fatto riferimento alla circostanza che, al momento della costituzione come parte offesa nel processo (2016), i due magistrati avevano già dismesso le funzioni esercitate in quel distretto . Secondo la corte d'Assise d'Appello, (che nella sentenza fa riferimento a numerose sentenze della Cassazione) invece, "ciò che conta è la qualifica soggettiva al momento del fatto" e cioè che i magistrati fossero in servizio quando sono stati commessi i reati contestati.
    Nella sentenza è stata invece respinta la tesi, sostenuta sempre dalla difesa, che individuava in ciascuno dei magistrati che abitano, o che sono proprietari di immobili nelle zone circostanti lo stabilimento Ilva, persone offese o danneggiate dai reati in materia di inquinamento ambientale.
    Il processo di primo grado per il disastro ambientale si era concluso il 31 maggio del 2021 con 26 condanne nei confronti di dirigenti della fabbrica, manager e politici. Le più gravi, a 22 anni e 20 anni di reclusione, per Fabio e Nicola Riva, ex proprietari e amministratori dell'Ilva. (ANSA).
   

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