(ANSA) - CAMIGLIATELLO SILANO (COSENZA), 25 NOV - I resti di
un "Elephas antiquus", elefante dalle zanne dritte, sono stati
rinvenuti lo scorso 17 settembre sulla riva meridionale del Lago
Cecita, in Sila. Per via della siccità che ha caratterizzato il
periodo, le acque si sono ritirate con la conseguente emersione
di aree sommerse. E' bastato questo per avvalorare una tesi
sostenuta da tempo da studiosi e archeologi, circa l'importanza
del comprensorio montano della Sila Grande, sia per la
conoscenza del patrimonio "paleo-archeologico" che per le
dinamiche insediative che hanno interessato la zona, dalla
Preistoria all'Alto Medioevo. Dei risultati di questi
rinvenimenti si è discusso in una conferenza al Centro visite
"Cupone" di Camigliatello Silano. "I risultati di questa
eccezionale e straordinaria scoperta - ha detto il presidente
della Regione Mario Oliverio - sono importantissimi perché fanno
emergere la ricchezza complessiva del nostro territorio. Su di
essa continueremo ad investire per sostenerla e per andare
oltre".
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