(ANSA) - CATANZARO, 6 AGO - "Ritengo allucinante questa
vicenda perché si contesta al presidente della Regione un reato
di peculato senza che ci sia l'oggetto, cioè la dazione di
denaro". Lo ha detto, rispondendo alle domande dei giornalisti a
margine di una conferenza stampa, il presidente della Regione
Calabria Mario Oliverio sull'indagine della Procura di Catanzaro
che lo coinvolge.
"Non si contesta la dazione di denaro - ha aggiunto - ma il
fatto che una iniziativa di promozione turistica in una vetrina
importante come il 'Festival dei Due Mondi' sia stata fatta più
che per promuovere la Calabria stessa, per promuovere il
presidente della Regione. Niente di più infondato. La Regione ha
finanziato con centomila euro un programma di valorizzazione e
promozione della Calabria in quella vetrina durata 15 giorni con
diversi strumenti: cartellonistica, evidentissima, con un desk
al quale si distribuiva materiale e dove proiettavano le
immagini della regione che sono state diffuse su un network di
media nel mondo. C'è stata anche una cena a base di prodotti
enogastronomici calabresi con chef calabresi a cui sono stati
invitati rappresentanti di varie realtà, dal cinema al
giornalismo all'arte, che erano al festival. All'interno di
questa promozione c'è stata anche un'intervista da parte di un
giornalista importante che è Paolo Mieli al presidente della
Regione e nell'intervista c'è stata promozione della Calabria
perché il massimo rappresentante istituzionale di una regione
non promuove se stesso, promuove la Calabria".
"So solo - ha sostenuto Oliverio - che in questi mesi
prossimi alle regionali, perché prima mai si è verificato nulla,
senza lanciare sospetti, sono oggetto di iniziative giudiziarie,
come quella del 17 dicembre che mi ha visto oggetto di obbligo
di dimora nel Comune di residenza, demolita dalla Cassazione che
ha parlato di 'chiaro pregiudizio accusatorio' e 'assenza totale
di indizi di colpevolezza' nei miei confronti. Adesso c'è questa
e rifletto sul perché avviene a ridosso delle regionali. C'è una
concentrazione sul presidente che fa riflettere. Ho amministrato
4 anni dalla data in cui sono avvenuti alcuni fatti che mi si
contestano ma prima non è venuto nessuno a dirmi nulla. Sono una
persona onesta e libera che non ha abusato nemmeno di un euro,
che ha sempre preteso trasparenza e correttezza nell'azione
amministrativa perché ha sempre inteso la funzione pubblica come
servizio alla comunità e il bene comune lo ha sempre inteso come
un bene da custodire gelosamente. I tempi della giustizia, però,
sono quello che sono e avere caratterizzato questa fase a
ridosso delle regionali significa condizionare quelle che sono
le vicende politiche, perché i processi non si fanno subito e
magari si fissa al punto giusto una udienza per condizionare le
scadenza. Questo - ha concluso - deve far riflettere ai fini
della sostanza democratica. Non c'è solo un problema democratico
che io pongo anche nelle sedi competenti. Perché chi batte le
mani lo fa o perché ha la coda di paglia o perché ha paura di
qualcosa. Io non ho né code di paglia né ho paura di nulla e
svolgo la mia funzione a mani nude". (ANSA).
Calabria:Oliverio,vicenda allucinante,non c'è dazione denaro
'Inchieste in prossimità regionali condizionano politica'