(ANSA) - CATANZARO, 6 MAR - Nel 2019 la spesa per beni durevoli in Calabria, come auto, arredamento o telefonia, ha raggiunto 1 miliardo e 488 milioni di euro con un lieve incremento dello 0,3% grazie alla crescita degli acquisti di auto usate (+2,9%, 380 milioni di euro) e motoveicoli (+9,6%, 24 milioni). A delineare il mercato è l'Osservatorio dei Consumi Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia.
Lo scenario provinciale dell'acquisto dei beni durevoli in Calabria, secondo i dati dell'Osservatorio Findomestic, è diversificato: a Reggio Calabria (1,7%) e Crotone (1,4%) aumentano gli acquisti per beni durevoli, mentre sono in flessione a Catanzaro (-1%) e sostanzialmente stabili a Vibo Valentia (0,1%) e Cosenza (-0,2%). "In questo contesto - aggiunge Bardazzi - solo a Vibo Valentia (1.958 euro per nucleo) e Catanzaro (1.893), nonostante la mancata crescita complessiva del mercato, le famiglie hanno fatto registrare una spesa per beni durevoli superiore alla media regionale". Ecco nel dettaglio: - COSENZA: In provincia è stato superato il mezzo miliardo (556 milioni di euro) di spesa in beni durevoli nel 2019, sostanzialmente la stessa cifra del 2018 (-0,2%). I cosentini hanno raggiunto la quota regionale più alta per acquisti di auto usate (148 milioni di euro) con un lieve aumento dello 0,3% preferendole alle nuove (115 milioni) che hanno fatto invece registrare un calo dell'1,1%. Cosenza è prima anche per spesa in motoveicoli (10 milioni di euro nel 2019), in crescita del 7,7% rispetto all'anno precedente. Positivi i consumi anche per il settore casa con gli elettrodomestici (49 milioni di euro, 1 in regione) in salita del 2,2% e i mobili cresciuti dell'1,2% a 138 milioni di euro totali (450 euro di media per famiglia), quasi 40 milioni in più di Reggio Calabria. Come rilevato a livello regionale, anche a Cosenza il comparto tecnologico è in negativo: i consumi in elettronica di consumo (TV e Hi-Fi) crollano a -8,3% rispetto al 2018, l'information technology limita i danni (-0,7%), mentre la telefonia diminuisce del 3% (180 euro di media a famiglia). - REGGIO CALABRIA: Reggio Calabria è la provincia con il maggior incremento di spesa in beni durevoli: +1,7% nel 2019 rispetto all'anno precedente e 414 milioni di euro complessivi impiegati, seconda solo a Cosenza. La spesa per le auto usate (101 milioni totali) è superiore a quella per le auto nuove (98) ed entrambi i segmenti crescono in modo sostenuto: rispettivamente +5,1% e +4,1%. I motoveicoli hanno fatto registrare a Reggio Calabria un vero e proprio "boom": sono stati spesi 8 milioni di euro, in crescita del 20,5% rispetto al 2018. Passando al comparto casa, gli elettrodomestici crescono (+2,2%) più dei mobili (+0,2%) anche se questi ultimi hanno un valore quasi triplo rispetto ai primi: 99 milioni di euro (453 euro per nucleo familiare) contro 36 milioni. Anche a Reggio Calabria la tecnologia si conferma in negativo come nelle altre province calabresi: l'elettronica di consumo cala del 7,9%, l'information technology del 2,9% e la telefonia del 5,2% (42 milioni di euro di spesa complessivi, 2 dopo Cosenza). - CATANZARO: Nel 2019 in provincia di Catanzaro è stato speso l'1% in meno rispetto al 2018 in beni durevoli, l'andamento peggiore della regione. Tra i 283 milioni di euro complessivi (erano 286 nel 2018) la quota maggiore è rappresentata dalle auto usate (74 milioni, in aumento del 2,9%), segmento che supera le auto nuove, in forte flessione: - 4,7% che è anche il calo maggiore tra le province calabresi. I motoveicoli pur rappresentando un valore di soli 4 milioni di euro nell'ultimo anno, sono cresciuti del 3,9%. I catanzaresi hanno speso anche il 2,9% in più rispetto al 2018 in elettrodomestici (24 milioni di euro in totale, 159 euro a famiglia. Quasi invariati (+0,2%) i consumi di mobili in provincia che valgono 64 milioni di euro in totale. Il comparto casa si chiude con il crollo dell'elettronica di consumo (TV e Hi-Fi): -7,2% di consumi complessivi nel 2019 e 10 milioni di spesa totale. In affanno i consumi tecnologici: information technology a -2,3% (9 milioni di euro in totale) e telefonia a -4,6%, 27 milioni di euro spesi e una media di 181 euro per nucleo familiare. - VIBO VALENTIA: A Vibo Valentia tra 2018 e 2019 si è mantenuta la stessa spesa di 125 milioni di euro per i beni durevoli. Il segmento di maggior valore è quello delle auto nuove invariate a quota 34 milioni di euro come nel 2018. La crescita (+4%) c'è stata invece nel segmento delle usate (29 milioni di euro di consumi complessivi) così come per i motoveicoli (+4,3% e poco più di 1 milione di euro complessivi). Le famiglie vibonesi hanno speso mediamente più delle altre in regione per l'acquisto di elettrodomestici 167 euro per nucleo e un totale di 11 milioni di euro, in crescita dell'1,8% rispetto al 2018. Primato vibonese anche per i mobili: 454 euro in media a famiglia e 29 milioni di euro di spesa complessiva. Diminuiscono gli acquisti di TV e Hi-Fi (elettronica di consumo) in provincia (-9,8% di spesa complessiva) così come quelli di information technology (-3,1% a 4 milioni di euro, il dato peggiore in regione) e della telefonia (-5,3%, anche in questo la provincia calabrese con la performance peggiore). - CROTONE: Crotone è la provincia calabrese con il valore più basso di consumi in beni durevoli (110 milioni) anche se si sono incrementate nell'ultimo anno dell'1,4%. I crotonesi hanno acquistato più auto nuove spendendo complessivamente 22 milioni di euro (+0,7%), ma gli acquisti di auto usate hanno registrato una crescita quasi a doppia cifra: +9,1%, migliore performance in Calabria, con 28 milioni di euro, due milioni in più dell'anno precedente. Andamento opposto per le due ruote: -12,4% di consumi, il peggior andamento in regione e un solo milione di euro di spesa totale per i motoveicoli. Con 11 milioni di euro totali (+1,6%), le famiglie crotonesi hanno impiegato 145 euro di media a nucleo per acquistare elettrodomestici e 405 per mobili (29 milioni di euro, +0,5%). Anche a Crotone il segno meno domina l'intero comparto tecnologico: l'elettronica di consumo è in flessione del 9,9%, l'information technology del 2,5% e la telefonia del 4,8%.
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