(ANSA) - REGGIO CALABRIA , 20 MAG - Due infermieri del reparto psichiatria del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria sono stati arrestati e posti ai domiciliari dalla Polizia di Stato con l'accusa di omicidio preterintenzionale, falsità in atto pubblico, peculato, truffa aggravata ai danni del Ministero della Sanità e false attestazioni della loro presenza in servizio. Giuseppe Laganà, di 52 anni, e Angelo Salvatore Tommasello, di 51, avrebbero somministrato un farmaco non prescritto in cartella clinica, né annotato nel diario infermieristico e né portato a conoscenza dei medici, compreso il medico di turno reperibile, ad una paziente di 41 anni, poi deceduta.
"Sebbene, per obblighi di legge, i servizi psichiatrici di diagnosi e cura debbano essere allocati in Ospedale, questi dipendono direttamente dal dipartimento di Salute mentale dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria". Lo precisa la Direzione aziendale del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. "Pertanto - conclude la nota - nonostante la vicenda trascenda i confini di appartenenza e ferisca tutti in quanto esseri umani e cittadini, al fine di tutelare l'immagine del G.O.M. di Reggio Calabria si richiede alla stampa locale di voler rettificare i titoli ed i contenuti degli articoli riferiti al caso".
Paziente morta in ospedale, 2 arresti
Avrebbero somministrato farmaco non prescritto, decesso nel 2018