(ANSA) - CROPANI (CATANZARO), 06 LUG - Dopo l'arresto
avvenuto lo scorso 6 maggio, con l'accusa di usura ed estorsione
ai danni di un commerciante di Cropani, avrebbero continuato a
veicolare, per il tramite di un proprio parente, messaggi e
minacce nei confronti della persona che li aveva denunciati e
dei suoi congiunti, nel tentativo di coartarne la volontà al
fine di farlo ritrattare. I carabinieri della Compagnia di
Sellia Marina hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare
nei confronti di Vittorio e Tommaso Raso, di 36 e 22 anni, di
Luigi Raso (61), già detenuto per altra causa, e disposto gli
arresti domiciliari per Antonio Fazio (54), tutti di Isola Capo
Rizzuto, risultati collegati alla cosca Pullano di Isola Capo
Rizzuto. L'accusa è la medesima con l'aggravata dal metodo
mafioso,
Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di
Catanzaro, su richiesta della Dda del capoluogo a seguito di
un'attività investigativa condotta dai carabinieri e coordinata
dal Procuratore Nicola Gratteri e dai sostituti Paolo Sirleo e
Domenico Guarascio. Le indagini, partite dalla denuncia della
vittima, titolare di un esercizio commerciale, avevano portato,
a maggio scorso, all'emissione di una prima ordinanza nei
confronti dei tre Raso. Dalle indagini era emersa l'attività
usuraria attuata attraverso un prestito iniziale di 4 mila euro
concesso alla vittima, lievitato fino a 20 mila euro con un
interesse del 100%. In quella circostanza, durante le
perquisizioni domiciliari nelle abitazioni degli arrestati,
erano stati trovati manoscritti riportanti formule di
giuramento e riti di affiliazione, un santino di San Michele
Arcangelo strappato nel lato superiore nonché un ulteriore
manoscritto relativo al "codice del picciotto", elementi che
hanno ulteriormente validato la caratura criminale e la matrice
'ndranghetista dei soggetti interessati. (ANSA).
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