(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 12 AGO - C'è un nuovo collaboratore di giustizia a Reggio Calabria. La notizia è trapelata stamattina poco prima delle udienze fissate per oggi davanti al Tribunale del Riesame.
Sul nome e sul calibro del personaggio al momento c'è massimo riserbo da parte dell'autorità giudiziaria. Al momento si sa solo che il nuovo pentito, nei giorni scorsi, ha chiesto un incontro con i pm durante il quale si è detto pronto saltare il fosso.
Per questo motivo il presunto affiliato alla cosca Serraino è stato già trasferito in un carcere per collaboratori di giustizia. In questi giorni verrà interrogato per la seconda volta.
Solo allora i magistrati potranno dare una prima valutazione alle dichiarazioni del nuovo pentito e quanto queste potranno contribuire alle indagini contro la 'ndrangheta.
È Antonino Filocamo il nuovo collaboratore di giustizia di Reggio Calabria. Filocamo è stato arresto il 9 luglio scorso nell'ambito dell'operazione "Pedegree" con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. L'indagato è stato trasferito in un carcere fuori della Calabria destinato ai collaboratori di giustizia, in attesa di poter rendere dichiarazioni più dettagliate ai pm guidati dal procuratore di Reggio Giovanni Bombardieri. Stando all'inchiesta "Pedegree", Antonino Filocamo avrebbe "assicurato sostegno economico e materiale" al boss Maurizio Cortese durante il periodo di detenzione di quest'ultimo.
Coordinata dai pm Stefano Musolino, Walter Ignazitto, Sara Amerio, Paola D'Ambrosio e Diego Capece Minutolo, l'inchiesta ha dimostrato come Filocamo abbia agevolato le comunicazioni del capocosca dei Serraino con l'esterno del carcere. Per conto di Maurizio Cortese, inoltre, avrebbe formulato richieste estorsive a imprenditori e commercianti che dovevano sostenere economicamente i detenuti affiliati alla cosca.
Il nuovo pentito si era visto sequestrare anche il bar "Royal Café" che gestiva sul viale Calabria, a poche decine di metri dall'aula bunker. Durante la perquisizione dell'esercizio commerciale, il giorno dell'arresto, gli agenti della Squadra mobile hanno trovato una pistola riconducibile a Filocamo.
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