(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 01 OTT - I carabinieri del Ros e
del comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un
provvedimento di sequestro, per un milione e mezzo di euro,
emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale su
richiesta della Dda guidata dal procuratore Giovanni
Bombardieri. Il destinatario del sequestro è Girolamo
Mazzaferro, di 85 anni, ritenuto esponente di spicco della cosca
Piromalli. L'operazione rientra nell'ambito dell'inchiesta
"Provvidenza bis". L'esecuzione ha interessato la provincia di
Reggio Calabria e Roma. Mazzaferro si è visto applicare i
sigilli a due imprese agricole attive, con un patrimonio
aziendale ed un volume d'affari annuo di circa 200 mila euro,
quattro immobili tra Gioia Tauro e Roma del valore di 600mila
euro. Un deposito e un terreno edificabile, su cui era già stata
programmata una lottizzazione immobiliare, del valore stimato di
circa 700mila euro sono stati sequestrati perché, secondo gli
inquirenti, sono stati acquisiti da Mazzaferro attraverso
l'usura ai danni di due cittadini di Gioia Tauro. Coordinata dal
procuratore aggiunto Gaetano Paci e dai sostituti della Dda
Giulia Pantano, Paola D'Ambrosio e Nicola De Caria, l'inchiesta
è il seguito dell'operazione "Provvidenza bis" che ha
disarticolato la cosca Piromalli con l'arresto dei vertici della
famiglia mafiosa tra cui anche Girolamo Mazzaferro risultato
direttamente collegato ai fratelli Gioacchino, Antonio e
Giuseppe Piromalli. Gli accertamenti del Ros hanno consentito di
ricostruire il percorso di crescita imprenditoriale di
Mazzaferro, divenuto sin dagli anni '60 un esponente di rilievo
della 'ndrangheta. Forte dei guadagni illeciti acquisiti a
seguito della partecipazione, nel 1975, all'appalto relativo
alla costruzione del V centro siderurgico di Gioia Tauro,
trasformato successivamente nell'attuale porto, Mazzaferro aveva
avviato unitamente al fratello Teodoro un'innumerevole serie di
investimenti immobiliari con il concorso finanziario dei
fratelli Piromalli. Girolamo Mazzaferro, secondo l'accusa,
avrebbe supportato Teodoro facendosi da garante con i vertici
dei Piromalli per ottenere ingenti capitali di provenienza
illecita con cui avviare numerose lottizzazioni immobiliari a
Gioia Tauro e Palmi. (ANSA).
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