(ANSA) - CATANZARO, 18 FEB - Sindacati della scuola sul piede
di guerra in Calabria dopo l'annuncio del presidente ff della
Regione Nino Spirlì dell'avvio della vaccinazione del personale
con contestuale chiusura delle scuole e avvio della Dad per
almeno 15 giorni. Intenzione ribadita anche stamani.
Affermazioni alle quali Cgil, Cisl, Uil, Flc Cgil, Cisl
scuola, Uil scuola Rua, Snals Confsal, Gilda hanno risposto
proclamando lo stato di agitazione del settore e chiedendo
l'intervento del Prefetto di Catanzaro per l'apertura di una
procedura di conciliazione. A Spirlì i sindacati contestano
l'ordinanza con cui ha previsto la possibilità di fare scegliere
alle famiglie la Dad, il "caos e disorientamento" della
categoria per le vaccinazioni "senza riferimenti normativi ed
indicazioni precise" e la "volontà, più volte manifestata, di
chiudere le scuole".
In attesa di vedere come la situazione evolverà, in Calabria
oggi si registrano 166 positivi (ieri 170) e due vittime con il
totale che sale a 659. Calano di 6 i ricoverati in area medica
(173) mentre crescono di 2 i ricoverati in terapia intensiva
(20). In flessione i casi attivi, passati dai 6.531 di ieri ai
6.465 di oggi. In questo contesto, la provincia che evidenzia un
rialzo consistente, secondo i dati della Fondazione Gimbe, è
quella di Vibo Valentia dove, nella settimana 10-16 febbraio,
l'incremento dei positivi ha avuto un aumento superiore al 5%
contro il 3,6 della regione dove sono sotto soglia di
saturazione i posti letto in area medica e terapia intensiva
occupati da pazienti Covid-19, rispettivamente al 22 e al 13%.
Calabria che, evidenzia Fondazione Gimbe, è fanalino di coda per
la popolazione che ha completato il ciclo vaccinale, pari al
1,46% contro una media nazionale del 2,18%. (ANSA).
COVID: il punto in Calabria
Sindacati Calabria, no scuole chiuse ipotizzate da Spirlì