Calabria

'Ndrangheta:estorsioni su lavori in centro Reggio C.,arresti

Operazione della Polizia contro la cosca De Stefano

Redazione Ansa

(ANSA) - CATANZARO, 25 FEB - La Polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, ha eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nei confronti di elementi di vertice, affiliati e soggetti contigui alle potente cosca di 'ndrangheta De Stefano operante a Reggio. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione e tentata estorsione ai danni di affermati imprenditori, aggravate dal metodo e dall'agevolazione mafiosa.
    Gli investigatori della Squadra mobile, coadiuvati dagli equipaggi dell'Ufficio Volanti della Questura di Reggio Calabria, stanno eseguendo anche perquisizioni domiciliari a carico degli indagati.
    Al centro delle indagini ci sono i lavori di rifacimento di Corso Garibaldi e di piazza Duomo a Reggio Calabria.
    Il blitz della Polizia è scattato all'alba. L'indagine "Nuovo corso", coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dai sostituti della Dda Walter Ignazitto e Stefano Musolino, ha documentano ulteriormente l'esistenza e l'operatività della cosca De Stefano nella città dello Stretto, soprattutto nel settore delle estorsioni in danno di imprenditori aggiudicatari di gare d'appalto per la realizzazione di opere pubbliche.
    L'inchiesta della Squadra mobile ha fatto luce sulle gravi vicende estorsive poste in essere in danno di un noto imprenditore reggino e di un suo consociato in Ati di un'altra provincia calabrese, aggiudicatari degli appalti pubblici per il rifacimento del Corso Garibaldi. Lo stesso imprenditore di Reggio ha subito un'altra estorsione per i lavori di rifacimento di piazza Duomo di Reggio Calabria.
    Le misure cautelari hanno colpito elementi di vertice e affiliati dei De Stefano di cui alcuni già in carcere.

C'è anche il boss del quartiere Archi di Reggio Calabria Paolo Rosario De Stefano tra gli arrestati nell'ambito dell'inchiesta "Nuovo Corso". Il figlio del defunto Giovanni De Stefano, infatti, è uno dei destinatari dell'ordinanza di custodia in carcere emessa dal gip Tommasina Cotroneo su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e dei sostituti della Dda reggina Stefano Musolino e Walter Ignazitto. La squadra mobile di Reggio Calabria ha arrestato anche Andrea Giungo, Domenico Morabito, Paolo Caponera e Domenico Musolino. Stando all'inchiesta, tra il 2015 e il 2018, l'imprenditore reggino Francesco Siclari avrebbe pagato "a titolo di pizzo", e in più tranche, la somma di 80mila euro, corrispondente al 2% del valore dei lavori di ristrutturazione del centralissimo corso Garibaldi. L'estorsione ha visto come vittima anche l'imprenditore di Cirò Marina (Crotone) Antonio Porta che, con Siclari, era componente dell'Ati che si era aggiudicata l'appalto. Siclari, inoltre, avrebbe subito una seconda estorsione per i lavori di riqualificazione di Piazza Duomo.
Una richiesta di pizzo, inoltre, sarebbe stata avanzata addirittura all'interno della cattedrale: "Lo incrocio vicino al Duomo - racconta Siclari ai pm - e mi dice di entrare dentro la chiesa, la cattedrale. Con questo con sta motocicletta mi affiancano sulla via San Francesco Da Paola e mi dicono di fermarmi e mi fa segno che devo entrare dentro la cosa ... entriamo dentro la cattedrale, ci sediamo in un banco, io terrorizzato perché ho ... cominciavo a capire la pericolosità del soggetto".

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