(ANSA) - CASTROVILLARI, 22 SET - Dopo avere effettuato una
telefonata un detenuto del carcere di Castrovillari ha aggredito
un sovrintendente della Polizia penitenziaria tentando di
strangolarlo con il filo dell'apparecchio. A riferirlo è il
segretario generale Sindacato autonomo polizia
penitenziaria(Sappe), Donato Capece.
"Non si placano - afferma Capece - le aggressioni nei confronti
dei poliziotti. Questa volta si tratta di un detenuto, già
sottoposto per tre volte a Tso e che di fatto non dovrebbe
neanche essere ristretto in un istituto di pena ma assegnato ad
una Rems. Il detenuto è stato segnalato al Provveditorato
dell'Amministrazione penitenziaria di Catanzaro per una serie
infinita di aggressioni al personale, ma che continua a restare
in quella sede rendendosi protagonista di numerosi eventi
critici. La situazione è grave e inaccettabile. Esprimo, a nome
del Sappe, vicinanza e solidarietà al collega ferito nonché
calorosi auguri di una pronta guarigione".
"Servono interventi urgenti e strutturali - prosegue Capece -
che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario
intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. I numeri
degli eventi critici accaduti nelle carceri italiane nel primo
semestre del 2021 sono allucinanti: 5.290 atti di
autolesionismo, 44 decessi per cause naturali, 6 suicidi e 738
sventati dalla Polizia Penitenziaria, 3.823 colluttazioni, 503
ferimenti. In pratica, ogni giorno nelle carceri italiani
succede qualcosa".
Nello stesso arco di tempo, rileva il Sappe "nelle carceri
della Calabria si sono contati 127 atti di autolesionismo, 25
tentati suicidi sventati in tempo dalla Polizia Penitenziaria, 3
decessi per cause naturali, 1 suicidio, 142 colluttazioni e 14
ferimenti: cifre comunque contenute grazie alla professionalità,
all'abnegazione ed al senso del dovere della Polizia
Penitenziaria, che ha comunque bisogno di uomini e nuovi
strumenti operativi per fronteggiare l'emergenza in atto".
(ANSA).
Carceri: Sappe, detenuto tenta strangolare agente
E' accaduto a Castrovillari. Capece, non si placano aggressioni