(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 02 DIC - Vendevano online auto,
trattori, scavatori, scooter. Ma tutti i beni erano in realtà
inesistenti.
Secondo gli inquirenti, gli arrestati avrebbero utilizzato
una serie di ingegnosi stratagemmi per "coprire" le proprie
effettive identità e un modus operandi organizzato e complesso
attraverso il quale gli acquirenti si sarebbero convinti della
genuinità della compravendita. Le vittime versavano l'importo su
carte ricaricabili o conti bancari risultati intestati ad alcuni
indagati, senza però poi ricevere i beni. La truffa, dal 2016 al
2018, avrebbe fruttato oltre 200mila euro a fronte di oltre 85
episodi individuati. Numerosi sono i rapporti finanziari, conti
correnti, carte di credito, debito e prepagate, utilizzati per
far confluire le somme versate dalle vittime. Ancora più
numerosi gli apparecchi telefonici, le utenze e le sim card
impiegati per la conduzione e l'esecuzione delle trattative e
per lo scambio di informazioni finalizzate all'inserimento degli
annunci sulle diverse piattaforme di e-commerce utilizzate e
ritenuti fittizi dagli investigatori. Il gip ha evidenziato
l'esistenza di un pericolo attuale e concreto di reiterazione
dei delitti. Secondo gli investigatori, infatti, ci sarebbe
stata una sorta di sistematicità delle condotte messe in atto
dall'organizzazione in grado di rinnovarsi e proseguire
nell'attività illecita.
Gli arresti sono stati eseguiti a Siderno, Gioiosa Ionica,
Mammola, Locri, Anoia, Galatro e Giffone e uno in provincia di
Modena. La Polizia postale ha sequestrato materiale informatico
ritenuto utile per le indagini. (ANSA).
Vendevano online auto inesistenti, 18 arresti nel Reggino
Operazione Polizia postale, venduti mezzi per 200mila euro