"Lucano, da dominus indiscusso del sodalizio, ha strumentalizzato il sistema dell'accoglienza a beneficio della sua immagine politica". E' quanto hanno scritto i giudici nelle motivazioni della sentenza di condanna. Un'organizzazione "tutt'altro che rudimentale, che rispettava regole precise a cui tutti si assoggettavano, permeata dal ruolo centrale, trainante e carismatico di Lucano il quale consentiva ai partecipi da lui prescelti di entrare nel cerchio rassicurante della sua protezione associativa, per poter conseguire illeciti profitti, attraverso i sofisticati meccanismi, collaudati negli anni e che ciascuno eseguiva fornendogli in cambio sostegno elettorale".
"Nulla importa che l'ex sindaco di Riace sia stato trovato senza un euro in tasca - come orgogliosamente egli stesso si è vantato di sostenere a più riprese - perché ove ci si fermasse a valutare questa condizione di mera apparenza, si rischierebbe di premiare la sua furbizia, travestita da falsa innocenza, ignorando però l'esistenza di un quadro probatorio di elevata conducenza, che ha restituito al Collegio un'immagine ben diversa da quella che egli ha cercato di accreditare all'esterno". Lo scrive il presidente del Tribunale di Locri Fulvio Accurso nelle motivazioni della condannato di Mimmo Lucano a 13 anni e 2 mesi.
"Domenico Lucano, dopo aver realizzato l'encomiabile progetto inclusivo dei migranti, che si traduceva nel cosiddetto Modello Riace, invidiato e preso ad esempio da tutto il mondo, essendosi reso conto che gli importi elargiti dallo Stato erano più che sufficienti, piuttosto che restituire ciò che veniva versato, aveva pensato di reinvestire in forma privata gran parte di quelle risorse, con progetti di rivalutazione del territorio, che, oltre a costituire un trampolino di lancio per la sua visibilità politica, si sono tradotti nella realizzazione di plurimi investimenti". Si legge nelle motivazioni della condanna di Lucano.
"Non mi aspettavo complimenti ma neanche che il Tribunale mi condannasse sulla base di cose non vere". Lo ha detto Mimmo Lucano commentando le motivazioni della sentenza. "Le risultanze del processo - ha aggiunto - dimostrano altro. È tutto molto strano. Dal processo non si evince per nulla l'interesse economico. Perché devo subire quest'aggressione mediatica basata su accuse infondate? Si infanga ancora una volta la mia immagine ma io non voglio che la gente abbia dubbi su di me. Aspetto di consultarmi con i miei avvocati per l'appello. Sono sicuro che dimostrerò la mia innocenza".
"Chiaramente è necessario avere il tempo per leggere attentamente le motivazioni della sentenza lunga oltre 900 pagine per cui ci riserviamo un comunicato a breve. In questo momento il primissimo dato emerso è che il Tribunale di Locri, pur di condannare Lucano, disattende perfino le Sezioni Unite della Cassazione in tema di utilizzabilità delle intercettazioni". Lo hanno affermato gli avvocati Giuliano Pisapia e Andrea Daqua, difensori di Lucano. "Lo condanna - è scritto nella nota dei due legali - per associazione a delinquere con motivazione inconsistente, anzi insussistente. Scambia per peculato le attività di valorizzazione del territorio perseguite da Lucano e previste dal manuale Sprar. Ed ancora, il Tribunale parla di povertà 'apparente' di Lucano nonostante le misere condizioni economiche di Lucano siano state accertate dalla Guardia di finanza e confermate in udienza dalla stessa accusa. Siamo curiosi di completare la lettura e lo studio delle motivazioni per comprendere il restante ragionamento del Tribunale".
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