(ANSA) - CATANZARO, 04 GEN - Quest'anno, per la prima volta,
la Compagnia Carabinieri di Catanzaro ha realizzato un
calendario fotografico in serie limitata, ovvero solo 208 copie
tante quanti, nel 2022, sono gli anni trascorsi dalla fondazione
dell'Arma. Il prodotto, autorizzato dal Comando generale
dell'Arma e autofinanziato con fondi dei singoli militari che
hanno inteso acquisirne una copia, è destinato unicamente
all'uso interno dei carabinieri di Catanzaro e non è
commerciabile.
In particolare il calendario vuole ricordare la vita dei
carabinieri nel capoluogo mediante il confronto di alcuni
fotogrammi, appartenenti agli ultimi due secoli, relativi a
paesaggi e scenari, rappresentando in tal modo una memoria
storica della presenza dell'Arma in Città e dei cambiamenti
ambientali, morfologici e di costume del territorio. La
realizzazione è stata possibile grazie alla disponibilità di un
fotografo locale e di alcuni militari, che hanno messo a
disposizione delle fotografie riproducenti i carabinieri in vari
periodi del secolo scorso. I carabinieri della Compagnia hanno
poi riprodotto quelle stesse immagini, negli stessi posti e con
analoghe pose, al fine di evidenziare sia l'evoluzione dell'Arma
nel corso dei decenni, sia i cambiamenti che si sono riscontrati
nella città di Catanzaro.
Pur non potendo rendere fruibile il calendario per tutta la
cittadinanza, l'Arma ha deciso di condividere con la Città le
immagini di cui è composto e che spaziano dal viadotto Bisantis
a Piazza Matteotti, passando ovviamente dalla Caserma
"Triggiani" dal 2018 sede del Comando Compagnia ma da più di un
secolo, ovvero almeno dal 1987, sede dell'Arma a Catanzaro, il
tutto impreziosito da una copertina, vera e propria opera
d'arte, riportata anche nel foglio centrale, realizzata a mano
con tecnica mista carboncino, matite al pastello e riempimento
con acquerelli da un militare della Compagnia e riproducente un
carabiniere di fronte alla statua del Cavatore. (ANSA).
Carabinieri: Arma e città, calendario Compagnia Catanzaro
Incentrato sul confronto di scatti attuali e del secolo scorso