(ANSA) - COSENZA, 14 GEN - "Per utilizzare un termine moderno
era una stalker. Non lo lasciava vivere".
Roberta Alleati è stata sentita stamani nel corso del
processo che si celebra davanti ai giudici della Corte d'assise
di Cosenza. Da quanto è emerso nell'interrogatorio, della
relazione tra Bergamini e Alleati non era a conoscenza nessuno,
perché "fu Denis - ha detto Alleati - a chiedermi di tenere
segreta la nostra relazione, perché, mi disse, 'farò conoscere
la mia sposa solo il giorno del matrimonio' ".
Dalla ricostruzione degli eventi fatta, Denis e Roberta si
conobbero nel 1983 e per qualche mese sono stati insieme, poi la
relazione si interruppe e Bergamini arrivò a Cosenza. Il ritorno
di fiamma nel maggio del 1989 quando Bergamini ritornò a casa
dopo essersi infortunato. "Mi chiese di sposarlo - ha riferito
la teste - e avevamo progetti futuri, anche se non avevamo
parlato dei dettagli. È stato il mio primo grande amore e voleva
avvicinarsi a casa". Alla richiesta di descrivere il momento
della proposta di matrimonio i ricordi si sono fatti vaghi e la
teste ha detto solo che erano "in un ristorante ed era agosto
del 1989". Da allora i due non si sono più visti, ma solo
sentiti telefonicamente e saltuariamente. La donna ha poi
raccontato di aver appreso della morte del fidanzato "dal Tg2,
mentre era al lavoro" e il 24 novembre del 1989 scrisse una
lettera ai genitori di Donato Bergamini nella quale rende nota
la loro relazione. "Ho sentito Denis l'ultima volta al telefono
- ha poi detto Roberta Alleati - due giorni prima della morte,
era turbato perché mi confessò che c'era qualcuno che gli voleva
male dopo aver lasciato Isabella. Ma mi disse che avrebbe
risolto e tornò sereno. Mi salutò dicendo che mi avrebbe
dedicato un gol e 'ti amo' furono le ultime parole". (ANSA).
Fidanzata 'segreta' di Bergamini, 'Internò era una stalker'
Testimone a processo, "mi aveva chiesto di sposarlo"