(ANSA) - CASTROLIBERO, 10 FEB - "Abbiamo ascoltato con
interesse le richieste dei ragazzi, ma non possiamo dire nulla".
Lo hanno detto, uscendo dal liceo scientifico del Polo
scolastico "Valentini-Majorana" di Castrolibero, gli ispettori
inviati dal Ministero dell'Istruzione per accertare la
situazione nell'istituto dopo la denuncia per presunte molestie
sessuali ad opera di un professore presentata ai carabinieri da
una studentessa. Gli ispettori sono rimasti nell'istituto per
oltre cinque ore, incontrando prima una delegazione degli
studenti e poi la dirigente Iolanda Maletta. "Siamo delusi - ha
detto uno studente - per l'esito dell'incontro che abbiamo avuto
con gli ispettori e non percepiamo, al momento, nulla di
concreto. Per questo abbiamo deciso di proseguire l'occupazione
della scuola". La dirigente Maletta, da parte sua, ha lasciato
l'istituto senza fare alcuna dichiarazione. Malgrado le
insistenze dei giornalisti, la preside non ha detto nulla ed ha
raggiunto frettolosamente la propria automobile per poi
allontanarsi. I genitori degli studenti hanno chiesto la
rimozione della dirigente scolastica "per evidenti incapacità",
sollecitando anche la nomina di un commissario "che ripristini -
hanno affermato in una nota - l'ordine nell'istituto e che,
nell'immediatezza, consenta ai ragazzi di riprendere il loro
corso di studi in condizioni di sicurezza, competenza e
serenità". si é appreso anche di una comunicazione che sei
professori dell'istituto, una sparuta minoranza considerato che
gli insegnanti in servizio nel Polo scolastico sono 140, hanno
inviato agli studenti che stanno mettendo in atto l'occupazione.
"Carissimi ragazzi - scrivono i professori - ve lo vogliamo
dire, questa volta la lezione ce l'avete data voi. E bella
grande. Ciò che è successo ci ha posto di fronte ad una dura
realtà e siete stati voi a sbattercela in faccia. Noi docenti,
forse, non siamo stati in grado di ascoltare, di vedere e quindi
di capire, il disagio che, evidentemente, pervadeva nel profondo
questa scuola. E di questo, noi tutti, non possiamo non sentire
il rimorso". (ANSA).
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