(ANSA) - TORINO, 01 OTT - Da Vanessa Beecroft a Michelangelo Pistoletto. La cattedrale di Santa Maria Assunta di Cosenza si conferma un polo culturale, oltre che spirituale.
L'evento - sottolinea il curatore dell'esposizione Giacinto Di Pietrantonio - costituisce un unicum nella storia della relazione tra religione e arte contemporanea e può essere letto anche come risposta all'invito, rivolto ai creativi da Paolo VI in chiusura del Concilio Vaticano II del 1965, di un ritorno all'alleanza, come era stato per oltre un millennio, tra gli artisti e la Chiesa. Gli arazzi, di dimensione 400 x 140 cm ciascuno, sono frutto della libera interpretazione di temi religiosi da parte degli autori, con raffigurazioni inedite e anche molto originali.
Oltre a Pistoletto e Beecroft, hanno realizzato gli arazzi Stefano Arienti, Mariella Bettineschi, Michele Ciacciofera, Jan Fabre, Giuseppe Gallo, Goldschmied & Chiari, Debora Hirsch, Ugo La Pietra, Maurizio Orrico, Alfredo Pirri, Luigi Presicce, Giuseppe Stampone Grazia Toderi e Vedovamazzei. Qualcuno ha riletto il tema religioso in relazione al luogo, La Cattedrale.
Così nell'Ultima Cena dell'arazzo di Arienti gli apostoli si stringono attorno a Gesù come nel celebre dipinto, ma la cena si svolge in un altissimo spazio architettonico che ha il soffitto del Duomo di Cosenza come compare in una vecchissima fotografia scattata prima dei restauri degli ultimi decenni. (ANSA).
Da Beecroft a Pistoletto per 800 anni del Duomo di Cosenza
I grandi arazzi di 16 artisti internazionali nella Cattedrale