(ANSA) - CATANZARO, 09 NOV - Conferma della sentenza di primo
grado ma rideterminazione della pena (sospesa) a un anno di
reclusione. E' la sentenza della Corte d'appello di Reggio
Calabria nei confronti del sindaco Giuseppe Falcomatà, di 39
anni, del Partito democratico, già sospeso per effetto della
Legge Severino dopo la condanna di primo grado del novembre
2021.
Il processo è nato da un'inchiesta sulle irregolarità nelle
procedure di affidamento ad un'associazione, che sarebbero
avvenute senza bando, del Grand Hotel Miramare. L'immobile era
stato concesso all'associazione "Il sottoscala", riconducibile
all'imprenditore Paolo Zagarella. Al centro delle indagini,
infatti c'erano i presunti rapporti tra Falcomatà e Zagarella
che, in occasione delle elezioni comunali del 2014, aveva
concesso gratuitamente al sindaco di Reggio Calabria alcuni
locali di sua proprietà per ospitare la segreteria politica.
La pubblica accusa è stata rappresentata in aula dai
sostituti procuratori Walter Ignazitto e Nicola De Caria che
hanno seguito il processo in primo grado e che sono stati
applicati alla Procura generale. La condanna, rideterminata
sempre a sei mesi di reclusione e sempre per abuso d'ufficio, è
stata inflitta oltre che all'imprenditore Paolo Zagarella, anche
al segretario comunale in carica all'epoca, Giovanna Antonia
Acquaviva e all'ex dirigente del settore "Servizi alle imprese e
sviluppo economico" del Comune, Maria Luisa Spanò.
"Aspettiamo di leggere le motivazioni" il commento di
Falcomatà uscendo dalla Corte d'Appello. In applicazione della
legge Severino, Falcomatà rimarrà sospeso per altri 12 mesi.
(ANSA).
Sindaco sospeso Reggio Calabria condannato anche in appello
Pena ridotta a un anno per Falcomatà, 'aspettiamo motivazioni'