(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 22 NOV - Beni per 40 milioni di
euro sono stati confiscati a tre imprenditori reggini due dei
quali, Michele Surace, di 65 anni, e Andrea Francesco Giordano
(71), condannati in primo grado nel processo "Monopoli" per
associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori. Il
terzo, Giuseppe Surace (42), sempre in primo grado, è stato
condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione per trasferimento
fraudolento di valori senza l'aggravante mafiosa.
Un impero e una posizione imprenditoriale che, secondo le
indagini, sarebbero stati consolidati da Surace e Giordano dalla
fine degli anni '80 al 2017 grazie al sostegno di storiche
cosche di 'ndrangheta come quella dei Tegano di Archi.
Nell'inchiesta, coordinata dai pm Stefano Musolino e Walter
Ignazitto, è emerso infatti un sistema di cointeressenze
criminali coltivate dagli imprenditori che, sfruttando
l'appoggio di famiglie mafiose, sarebbero riusciti ad
accumulare, in modo illecito, enormi profitti riciclati in
fiorenti e diversificate attività commerciali. Le indagini di
carabinieri e guardia di finanza avevano portato all'arresto dei
tre. Sul fronte patrimoniale, gli investigatori hanno rilevato
che in oltre 30 anni il valore del patrimonio direttamente ed
indirettamente nella disponibilità degli imprenditori è
risultato sproporzionato rispetto alla loro capacità reddituale.
Il provvedimento segue la confisca dei beni dello scorso agosto
nei confronti di un altro imprenditore edile reggino, Carmelo
Ficara, coinvolto nella stessa inchiesta e al quale sono stati
applicati i sigilli a un patrimonio di oltre 160 milioni di
euro. (ANSA).
'Ndrangheta: beni per 40 milioni confiscati a 3 imprenditori
Reggio Calabria, erano tutti coinvolti nell'inchiesta "Monopoli"